Spazio alla cultura, “Virus” dedica un’intera puntata al mondo dei libri, del teatro e dello spettacolo a 360 gradi.
Gianfranco Funari ospita in studio due grandi nomi della cultura moderna, domani sera, infatti, nel corso di “Virus”, la trasmissione condotta e ideata dal Gianfranco Funari, in onda venerdì 17 alle 21.10 sul Circuito Odeon, Funari incontrerà nuovamente Andrea Liberovici e lo scrittore Aldo Nove. Durante la puntata verrà presentato l’ultimo lavoro di Liberovici, dal titolo “Officina Liberovici”.
Per chi non lo ricordasse Gianfranco Funari, interpretò il ruolo di Johnny Weissmuller, protagonista di “500 Mila leoni”, cortometraggio scritto proprio da Aldo Nove e diretto da Liberovici. La pellicola, forse grazie anche alla magistrale interpretazione dello stesso Funari, vinse un Premio durante la 57^ Edizione del Festival del Cinema di Locarno.
Ma per Funari questa non era la prima esperienza come attore drammatico. Nel 2004 aveva interpretato la parte del vecchio Re Lear in “Re Lear – otto Flashback” cortometraggio diretto sempre da Liberovici su sceneggiatura di Nove e girato a Loano, nel Ponente Ligure. Otto flashback, otto visioni che Re Lear ha nel momento in cui deve passare dalla vita alla morte e racconta otto episodi della sua vita, tramutati in otto videocassette, che verranno trovate da un presentatore (sempre Funari) e “gettate in pasto” al pubblico televisivo. Anche in questo caso, come in quello di “500 mila leoni: le ultime ore di Johnny Weissmuller” ci sono analogie tra scena e realtà, in particolare con il vissuto scenico di Funari.
Domani sera, coadiuvato dalla Aldo Nove, che ne ha curato la prefazione, Andrea Liberovici presenterà al pubblico di “Virus” il libro “Officina Liberovici”, a cura di Gabriele Bechieri.
“Officina Liberovici” presenta la figura di Andrea Liberovici, regista, artista, scrittore ma soprattutto Fondatore del «Teatro del Suono». Dieci anni fa, Liberovici pone la sua attività al centro di un crocevia cui convergono teatro, suoni, musica e video. In un’intervista contenuta nel libro, ripercorre le tappe fondamentali del suo lavoro e propone una nuova concezione del comporre. La tecnologia del suono, le nuove possibilità di composizione, la collaborazione con librettisti (Edoardo Sanguineti, Aldo Nove, Peter Greenaway) e attori (Vittorio Gassman, Judith Malina, Giorgio Albertazzi, Ottavia Fusco, Massimo Popolizio…), gli spettacoli di Liberovici, da Rap (1996) fino ai più recenti progetti. Completa il libro una prefazione di Aldo Nove e una prefasonettazione di Edoardo Sanguineti, le schede relative ai diversi spettacoli, i testi critici di studiosi e collaboratori (Gianfranco Vinay, Giancarlo Dotto, Jean Jaques Nattiez, Jean Baptiste Barriere, Pierluigi Petrobelli, Aldo Nove, ecc.) e un ricco apparato iconografico.