«Ci sono tre aggettivi per definire il gruppo Rcs: editoriale, multimediale, internazionale». L'amministratore delegato Antonello Perricone, alla sua prima uscita pubblica come manager numero uno di via Rizzoli, ha indicato che «la sfida per il gruppo è realizzare l'integrazione dei linguaggi tra carta stampata, web e altri media». Una mission indicata in occasione del Dada Day, tavola rotonda su come sta cambiando il mondo dell'informazione tra Internet e media tradizionali.
Dopo aver citato «L'Economist» che preannuncia la fine della carta stampata nel 2043, Perricone ha ricordato che l'ingresso in Dada (gruppo controllato con il 41,55%, specializzato in community e intrattenimento via web e via mobile) «non ha solo motivi economico-finanziari anche se i risultati sono eccellenti e quest'anno i ricavi dall'estero dovrebbero essere pari al 40% del totale. La sfida per Dada e Rcs - ha detto Perricone - è su come integrare i linguaggi di carta, web e altri media». Nel gruppo, ha poi ribadito Perricone «l'area digital è complementare e di sviluppo per la carta stampata. Nell'area digital - ha aggiunto - continuiamo a investire».
CORO A PIU' VOCI - «Siamo contenti che Dada faccia parte della famiglia Rcs - ha detto Pier Gaetano Marchetti, presidente di Rcs Mediagroup -. Il valore altissimo che Dada rappresenta è la capacità di fare nuova informazione, risponde al bisogno di colloquiare mantenendo la propria individualità nel coro».
Marchetti ha scherzato sulle differenze generazionali con il fondatore e presidente di Dada, Paolo Barberis, e ha sottolineato che Rcs è «una famiglia che, come in quelle sane, ha forti diversificazioni interne: c'è chi spinge e chi è più tradizionale, è il sale della vita. Dada è un valore preziosissimo».
L'INGRESSO IN TV - Dopo la sinergia con Internet, arriva l'interazione con la tv: «La recente acquisizione del 51 per cento Digicast (editore di canali tematici digitali ndr) è il punto di partenza per lo sviluppo di nuovi canali tematici in sinergia con le nostre testate» ha annunciato Perricone. «Il nostro ingresso nella tv è caratterizzato da una sostanziale prudenza. Iniziamo con la tv digitale proprio per la nostra attenzione alla multimedialità» ha spiegato l'ad di Rcs Mediagroup.
La sua previsione è che «l'antitrust potrebbe metterci due mesi ad approvare l'operazione». Il manager ha precisato di avere incontrato i vertici di Sky Italia, «perché puntiamo a mantenere Digicast sulla piattaforma di Sky».
Dopo aver citato «L'Economist» che preannuncia la fine della carta stampata nel 2043, Perricone ha ricordato che l'ingresso in Dada (gruppo controllato con il 41,55%, specializzato in community e intrattenimento via web e via mobile) «non ha solo motivi economico-finanziari anche se i risultati sono eccellenti e quest'anno i ricavi dall'estero dovrebbero essere pari al 40% del totale. La sfida per Dada e Rcs - ha detto Perricone - è su come integrare i linguaggi di carta, web e altri media». Nel gruppo, ha poi ribadito Perricone «l'area digital è complementare e di sviluppo per la carta stampata. Nell'area digital - ha aggiunto - continuiamo a investire».
CORO A PIU' VOCI - «Siamo contenti che Dada faccia parte della famiglia Rcs - ha detto Pier Gaetano Marchetti, presidente di Rcs Mediagroup -. Il valore altissimo che Dada rappresenta è la capacità di fare nuova informazione, risponde al bisogno di colloquiare mantenendo la propria individualità nel coro».
Marchetti ha scherzato sulle differenze generazionali con il fondatore e presidente di Dada, Paolo Barberis, e ha sottolineato che Rcs è «una famiglia che, come in quelle sane, ha forti diversificazioni interne: c'è chi spinge e chi è più tradizionale, è il sale della vita. Dada è un valore preziosissimo».
L'INGRESSO IN TV - Dopo la sinergia con Internet, arriva l'interazione con la tv: «La recente acquisizione del 51 per cento Digicast (editore di canali tematici digitali ndr) è il punto di partenza per lo sviluppo di nuovi canali tematici in sinergia con le nostre testate» ha annunciato Perricone. «Il nostro ingresso nella tv è caratterizzato da una sostanziale prudenza. Iniziamo con la tv digitale proprio per la nostra attenzione alla multimedialità» ha spiegato l'ad di Rcs Mediagroup.
La sua previsione è che «l'antitrust potrebbe metterci due mesi ad approvare l'operazione». Il manager ha precisato di avere incontrato i vertici di Sky Italia, «perché puntiamo a mantenere Digicast sulla piattaforma di Sky».
DOMINI - Sul fronte dei domini Internet Barberis a margine dei lavori ha annunciato imminenti acquisizioni: Dada - che già possiede l'italiana Register e la spagnola Nominalia - punta a «diventare velocemente leader anche in Francia e Germania e poi in Inghilterra».