Lirica

A Venezia un festival per Offenbach e la musica d'intrattenimento del suo tempo

Jacques Offenbach
Jacques Offenbach

"Un maestro rimasto senza discepoli": la Fondazione Bru Zane, in vista del bicentenario della nascita di Jacques Offenbach, dedica a lui e ad altri maestri dell'operetta francese un piccolo festival.

Il Festival per Offenbach è partito il 29 settembre e si chiuderà il 28 ottobre; gli eventi sono in maggior parte presso la sua sede, il piccolo ma elegante Palazzetto Bru Zane, situato nel quartiere San Stin, vicino alla Basilica dei Frari.

Mentre scorrono i fasti del Secondo Impero, Jacques Offenbach sforna una serie interminabile di irresistibili operette ed opéra-comiques. Dapprima con gli spettacolini mignons – due, tre interpreti al massimo, microscopica orchestra, niente coro – che si potevano mettere in scena nel rispetto delle restrizioni imperiali vigenti sino al 1857. 

E poi, avuta via libera, dando vita a spettacoli man mano più imponenti in sale come il Théâtre des Bouffes-Parisiens, che videro i trionfi di Orphée aux enfers, La Belle Hélène, La vie parisienne, La Grande-Duchesse de Gérolstein, La Périchole. Madame Favart, La fille du tambour-major. Lasciandoci alla fine in eredità pure quel delizioso capolavoro di fantasia e di contaminazione musicale de I racconti di Hoffmann.

Tanto Offenbach certo, ma non solo

Nei dieci appuntamenti con la musica “leggera” della Parigi del secondo '800 previsti dalla Fondazione Bru Zane figurano nondimeno anche molti colleghi, noti e meno noti, perché l'intenti è quello di presentare sempre un autore nel contesto della sua epoca. Quello del teatro comico fu poi un contesto ricchissimo di personalità: così nella rassegna veneziana trovano posto non solo due piccole operette di Barbier e Lecpcq, ma anche omaggi al valzer ed al café-chantant, all'Offenbach “serio”, alle trascrizioni da salotto di brani fortunati. E spiccano quattro serate dedicate interamente ad arie, couplets, duetti, pezzi d'insieme tratti da titoli “leggeri” delle sale parigine. Si parte il 29 settembre, si chiude il 28 ottobre; gli eventi sono in maggior parte presso la sua sede, il piccolo ma elegante Palazzetto Bru Zane. Li potete scoprire qui.
 

"L'amore alla francese" - Foto Rocco Grandese

Subito, una serata straordinaria

Fa eccezione il concerto inaugurale, accolto nella grande ed affollatissima sala della vicina Scuola di S. Giovanni Evangelista: un delizioso pot-pourri di musiche di Offenbach, Hervé, Lecocq, Jonas, Roger, Toulmouche, Varney, Audran, Serpette - e dei più 'moderni' Messager e Hahn - per una intrigante antologia di tipi e di situazioni comiche e sentimentali. Titolo appropriato, “Jacques Offenbach e la Parigi della musica leggera”. 

Ma andava benissimo anche l'annotazione “L'amore alla francese. Passioni inebrianti, giochi di seduzione e relazioni clandestine” che figurava in locandina: cioè il sale ed il pepe della produzione “leggera”, che in mogli fedifraghe e mariti coucous (e viceversa), cadetti e servette in fregola, cocottes ed anziani danarosi, artisti squattrinati e innamorati imbecilli trovava mille argomenti e mille trovate comiche o piccanti. 

In scena – si fa per dire – quattro giovani cantanti versatili, spiritosi ed appassionati: il soprano Marie Perbost, il mezzosoprano Ambroisine Bré, il tenore Camille Tresmontant ed il baritono Jean-Cristophe Lanièce, accompagnati al piano con raffinata souplesse da Charlotte Bonneu. Con un po' di fantasia, grazie alla loro piacevole verve, ci si poteva immaginare sulle poltrone d'un teatro dei grands-boulevards parigini. 

I luoghi dei concerti

PALAZZETTO BRU ZANE
Situato nel quartiere San Stin, vicino alla Basilica dei Frari, il casino Zane, costruito tra il 1695 e il 1697, è stato per un secolo il luogo di svago del palazzo Zane, che si trova a pochi metri da quest’ultimo…

SCUOLA GRANDE SAN GIOVANNI EVANGELISTA
La Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, una delle più antiche Scuole Grandi di Venezia, ha rappresentato la più importante istituzione laica veneziana per il tesoro qui conservato, la reliquia della Santa Croce, e per le opere ad esso dedicate. Ospita tele di Giuseppe Angeli, Giandomenico Tiepolo, Domenico Tintoretto e Antonio Balestra.

 

M. Perbost e J.C. Laniéce - Foto Rocco Grandese
M. Perbost, A. Bré, C. Tresmontant - Foto R. Grandese

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