Lirica

Al via lo studio e la digitalizzazione degli abbozzi musicali di Giuseppe Verdi

Al via lo studio e la digitalizzazione degli abbozzi musicali di Giuseppe Verdi

L'impegnativo progetto di catalogazione e digitalizzazione dell'Istituto Nazionale di Studi Verdiani di Parma: gli abbozzi musicali verdiani potranno essere consultati presso l'Archivio di Stato del capoluogo emiliano.

Nelle stanze di Villa Verdi a Sant'Agata (PC) sono conservate, oltre agli arredi originali, anche innumerevoli testimonianze costituite da documenti, libri, lettere, appunti; e soprattutto da partiture, abbozzi e schizzi musicali, tutti dovuti all'attività creativa del nostro più grande compositore dell'Ottocento. Ed uno degli operisti più importanti d'ogni tempo, assurto a simbolo stesso del melodramma italiano.

Un patrimonio da catalogare, studiare e infine rendere pubblico
Il nucleo numericamente più rilevante di questo patrimonio cartaceo è costituito dagli Abbozzi musicali – 2700 fogli raccolti in 17 cartelle – che sono di immensa importanza per gli studi verdiani; evidente è infatti la necessità di poter consultare tali fonti per comprendere a fondo i processi compositivi del Maestro. L'analisi e la catalogazione degli Abbozzi, la cui consultazione era pressoché impossibile, potrà consentire di approfondire varie questioni concernenti l'attività di Verdi operista: il dettato poetico e musicale, tracce e libretti, indicazioni sceniche. Come pure i rapporti con impresari, editori, librettisti, copisti, autorità, cantanti e compositori del suo tempo.

Determinante il ruolo dell'Istituto Studi Verdiani
Le notevoli difficoltà di consultazione e la necessità di preservare al meglio gli Abbozzi, hanno portato la Direzione generale archivi del MiBACT e la Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Emilia Romagna ad avviare un progetto di ricognizione, analisi, digitalizzazione e metadatazione, secondo criteri corretti e aggiornati. Ciò al fine di garantirne in futuro non solo un’ottimale conservazione, ma anche la fruizione presso l'Archivio di Stato di Parma. Ad assumere il compito di referente tecnico-scientifico dell'intero progetto sarà l’Istituto Nazionale di Studi Verdiani, scelto per il ruolo di competenza e di prestigio a livello internazionale.