Il direttore sudcoreano Myung-Whun Chung è stato costretto a rinunciare ai suoi imminenti impegni con il Teatro La Fenice, che prevedevano molte recite de “La bohéme”.
Le recite de La bohéme, al Teatro La Fenice di Venezia ci saranno – l'opera di Puccini è in cartellone dal 16 al 25 marzo – ma sul podio non ci sarà il famoso direttore sud coreano Myung-Whun Chung, vittima di un malaugurato incidente stradale.
Una rinuncia forzata
Una decina di giorni fa, infatti, mentre viaggiava a bordo della sua Mercedes è stata infatti investito da un camion, ed è rimasto ferito nello scontro. Le sue condizioni di salute dopo l'incidente non apparivano preoccupanti, tuttavia è stato opportuno un periodo di ricovero e d'osservazione di tre giorni, al termine del quale i medici hanno prescritto un congruo periodo di riposo.Questo ha comportato ovviamente la forzata rinuncia a dirigere le nove recite de La bohème di Puccini previste al Gran Teatro La Fenice di Venezia, in questo scorcio di marzo. Al suo posto sono accorse con grande tempestività due bacchette, entrambe di ottimo livello: quelle di Stefano Ranzani e di Francesco Lanzillotta, che con grande generosità – pochissimo in questo caso il preavviso - si sono messi a disposizione della Fondazione veneziana.
I cast restano invariati
L'opera pucciniana torna in scena alla Fenice nel fortunato allestimento firmato nel 2011 da un regista molto amato dal pubblico, Francesco Micheli (la sua regia viene ripresa a cura di Stefania Panighini), con le scenografie di Edoardo Sanchi ed i costumi di Silvia Aymonino.A Ranzani il maggior onere: dirigerà infatti buona parte delle rappresentazioni (16, 17, 18, 20, 24 e 25 marzo). Lanzillotta invece quelle del 21, 22, e 23 marzo. Restano ovviamente invariati gli interpreti della locandina, che prevede due cast: Selene Zanetti/Vittoria Yeo (Mimì), Irina Dubrovskaya/Rosanna Lo Greco (Musetta), Ivan Ayon Rivas/ Azer Zada (Rodolfo), Julian Kim/ Bruno Taddia (Marcello), William Corrò/ Francesco Salvadori (Schaunard), Francesco Milanese/Andrea Patucelli (Colline), Matteo Ferrara (Alcindoro e Benoît), Andrea Snarski (il solo Alcindoro).