Qualcuno già parla di una svolta epocale. A stabilire il costo degli spazi pubblicitari in televisione non sarà più la popolarità dei programmi, ma quella degli spot. Dopo 65 anni i ‘program ratings’ potranno dunque essere sostituiti dai ‘commercial ratings’. Le prove generali si faranno il prossimo autunno quando la Nielsen Media Research diffonderà, per ciascun programma televisivo, i dati medi di ascolto degli spot in esso ospitati relativi all’ultima stagione per la campagna acquisti 2007.
“È un cambiamento molto importante, a cui le emittenti televisive sono state spinte senza dubbio dai modelli della pubblicità on line e dal diffondersi degli apparecchi che consentono di registrare e rivedere quando si vuole la propria trasmissione preferita, magari saltando la pubblicità, e sono certo avrà forti implicazioni sull’industria televisiva e sul ritorno degli investimenti”, ha detto Mike Shaw, responsabile vendite e marketing di Abc, network televisivo di proprietà della Walt Disney.
I 9,05 miliardi di dollari incassati dalle emittenti televisive per la programmazione 2006 potrebbero dunque essere gli ultimi investiti dagli inserzionisti in base agli indici di ascolto dei programmi. Ma ci vuole prudenza.
“È un cambiamento molto importante, a cui le emittenti televisive sono state spinte senza dubbio dai modelli della pubblicità on line e dal diffondersi degli apparecchi che consentono di registrare e rivedere quando si vuole la propria trasmissione preferita, magari saltando la pubblicità, e sono certo avrà forti implicazioni sull’industria televisiva e sul ritorno degli investimenti”, ha detto Mike Shaw, responsabile vendite e marketing di Abc, network televisivo di proprietà della Walt Disney.
I 9,05 miliardi di dollari incassati dalle emittenti televisive per la programmazione 2006 potrebbero dunque essere gli ultimi investiti dagli inserzionisti in base agli indici di ascolto dei programmi. Ma ci vuole prudenza.