Funari riapproda alla Rai, dal 28 aprile salirà gloriosamente sul ponte più alto dell'ammiraglia di pubblico servizio dopo dieci anni di esilio. Il direttore di Raiuno ha finalmente sciolto l'ultimo barlume di dubbio, ieri ha confermato l'anticipazione di qualche giorno fa per cui il sor Gianfranco, gettati gli stracci dell'esule, indosserà l'ambita livrea del maestro di cerimonie del più ambìto dei sacri rituali della tv nazionalpopolare: il sabato sera di Raiuno.
E' un bell'acchiappo per Gianfrancone, lui che si lamentava di essere l'unico vero emarginato dalla tv dei salotti buoni si troverà il sabato in prime time. Sarà per lui un ritorno da Conte di Montecristo, il suo ultimo programma alla Rai risale a ben dieci anni fa, fu quel Napoli Capitale che la Domenica pomeriggio dava uno sfogatoio ai candidati delle elezioni, l'azienda però non resse e chiuse bottega prima del tempo. Questo però non ha impedito alla Rai, come anche a Mediaset, di riscoprire in questo ultimo anno Funari nella versione Viagra, presidio d'emergenza per rialzare lo share nei casi più disperati.
Il tema del futuro programma, che sarà prodotto da casa Ballandi, invece è perfettamente in linea con la svolta barocca di Funari. Una visione dell'esistenza che ha decisamente abbracciato dopo aver annunciato la propria morte imminente nel dicembre 2005 nello studio de Il senso della vita di Bonolis. Quella che Del Noce definisce criptico «metatelevisione» si manifesterà quindi sotto il titolo Apocalypse Show.
Dal poco che trapela dalla blindatura stampa in cui si è schiuso lo staff di Funari, sarà avviato il giudizio finale della tv degli ultimi anni, probabilmente dando per supposto che si tratti oramai di un mondo finito. Il filone dell'immaginario post mortem non abbandona quindi il Funari della senescenza, un tema molto affine a quello del giorno del giudizio era stato da lui decisamente affrontato nella proposta di programma La Commedia Divina, di cui Mediaset aveva prodotto un costoso numero zero nel giugno scorso, ma di cui poi non si fece più nulla.
La Stampa riuscì a visionare e raccontare il video tape di quel misterioso esperimento, ma in tv nessuno lo vide mai. Funari in quel programma rappresentava se stesso già defunto, dopo la sigla di apertura usciva dalla bara e sistemava nei tre regni dell'oltretomba amici e nemici del mondo dei vivi.
Già allora il morituro ci disse che quel clima di giudizio ultraterreno avrebbe dovuto scandire il suo grande ritorno in prima serata, ma «chi puote ciò che vuole» a Cologno Monzese preferì sopprimere la creatura prima che vedesse la luce, Funari tornò a seminare «Virus» dalle parti di Odeon tv.
Apparentemente se ne fece una ragione, anche se spesso lanciava strali pieni di sottintesi verso una sagoma di cartone che rappresentava Costanzo appoggiata in un angolo del suo studio come un ospite muto. L'idea che si era fatto Gianfranco era quella che a far retrocedere il suo programma dantesco fosse stato il lancio di Unan1muos di Maria de Filippi.
Ora tutto questo sembra acqua passata, il trionfante Del Noce si è ieri lasciato scappare la sua gioia per il ritorno a casa Rai di uno dei suoi figli messi al bando, Funari tornerà a far le pulci alla Televisione, che almeno non protesta e non si inalbera come i politici, anzi gode come una masochista quando la si maltratta nei suoi stessi santuari.