Primo ciak il prossimo aprile, a Roma, per la fiction in due serate dedicata ad Aldo Moro con Michele Placido nel ruolo dello statista, assassinato dai brigatisti il 9 maggio del 1978, che dovrebbe andare in onda alla fine del 2007 su Canale 5. Prodotta per Mediaset dalla Taodue, racconterà Aldo Moro, come spiega il produttore Pietro Valsecchi "nella sua grandezza di uomo e di politico. Non ci sarà il privato se non attraverso le lettere alla famiglia e atti pubblici. La prima parte sarà dedicata al percorso politico, la seconda al rapimento. Spero vada in onda alla fine del prossimo anno".
“Ci siamo ispirati", prosegue Valsecchi, "a tutto quello che abbiamo potuto leggere su Aldo Moro, compreso il libro di Agnese Moro con la quale abbiamo avuto un contatto e cercato di parlare con la famiglia, ma non ci siamo riusciti. Ci sono voluti due anni e mezzo di ricerche per raccogliere la documentazione. Abbiamo sentito anche uomini politici come Giulio Andreotti, Francesco Cossiga. Non abbiamo avuto nessun contatto con i brigatisti, non per una discriminazione, ma mi sembrava indoveroso. Siamo alla quinta sceneggiatura a cui lavorano Francesco Piccolo e Salvatore Marcarelli".
L'editor è Stefano Rulli con la consulenza del giornalista Mario Scialoja che ha seguito tutta la storia di Moro. Il regista è Marco Risi. "Non ho ancora letto", spiega però Risi, "la sceneggiatura e quindi mi riservo di vedere com'è, non posso dire nulla". Quello che è certo, ci tiene a sottolineare Valsecchi, "è che non sarà un film scandalistico, nè un istant movie. Non dico che debba essere un momento di celebrazione ma credo sia utile a far capire ai giovani chi è stato Moro. In tutto questo grande balletto politico italiano raccontare quel momento storico così drammatico può portare a una riflessione. Il cast è in via di definizione.
Da segnalare che Maria Fida Moro, figlia del politico scomparso, attraverso una lettera al blog di Beppe Grillo, critica aspramente questa operazione definendola: "una vera apoteosi dell'ingiustizia". Secondo la figlia dello statistala sceneggiatura "si baserebbe su testi della Braghetti e di altri brigatisti", oltre che su commenti del già citato Cossiga. Così chiosa Maria Fida Moro: "Perché persone che hanno cooperato, a vario titolo, al rapimento e all'uccisione di mio padre dovrebbero avere competenza adeguata a tracciarne un profilo?".