Si è spento, all’età di 74 anni, il Maestro Gianni Spataro, Artista di straordinario talento e sensibilità.
Attore, regista e autore drammatico, esperto in scienze umanistiche e lingua e letteratura francese, ha dedicato l’intera vita alla ricerca letteraria, facendo del teatro il suo strumento espressivo.
Nato a Palermo, ha esordito con l’avanguardia sotto la guida del regista Mr. Roman (Marcel Aymé, Barrillet et Gredy, Roussin, etc.).
Trasferitosi a Napoli giovanissimo, entra a far parte del Teatro Stabile di Napoli come attore sotto la direzione di E. Grassi, G. Pacuvio, T. Pavlova, A. Camilleri, F.Enriquez, O. Spadaro.
Nel 1991, con Lucia Stefanelli Cervelli, fonda “L’Ascolto”: Associazione di Cultura Teatrale per un Teatro di Parola, a raccordo di studi ed attività pluridecennali condotti nell’ambito del Teatro di Parola, fra Poesia e Teatro Poetico.
Ha diretto ed interpretato Plauto, Di Giacomo, Garcìa Lorca. Privilegiando il rapporto Poesia/Teatro Poetico, ha rappresentato, fra i suoi lavori, “Sinfonia per Signora Sola”, “Dietro lo specchio - Ombre”, “ La Napoli scomparsa di Antonio De Curtis”, “Isole”.
Altre opere sono: “A Dama sul lago”, “Senza Tempo, ovvero della paranoia”, “Per Frammenti di Selce”, “Cronaca di una Quaresima” .
Nel suo teatro la centralità del testo evidenzia l’essenzialità della Parola, ampia di rapporti semantici e presente alle esigenze sceniche della comunicazione, sebbene tutta trasferita nella compiuta necessità poetica.
Così lo ricordano gli amici de “L’Ascolto” attraverso le parole di Lucia Stefanelli Cervelli: “Vi sono rari uomini di luce che nel loro percorso accendono costellazioni alte che illuminano altri.
Così è stato Gianni Spataro.Quanti lo hanno conosciuto hanno ricevuto da lui la pienezza di una comunicazione umanissima, sempre calda e partecipe. La sua parola sapeva coniugare mente e cuore per cogliere con profondità ogni sensibile sfumatura e dare ad ogni piccola cosa dignità di senso. Mai puerile, ma sempre fanciullo, ha saputo essere maestro di arte e di vita per tanti e per ciascuno, di tutti facendosi personale carico e tutti valorizzando.
La sua famiglia è stata sempre punto di riferimento, garantendola con responsabilità ed amore infinito. Ma la vastità del suo cuore sapeva anche aprirsi ad accogliere la più ampia comunità dei suoi tanti amici che lo hanno accompagnato nel suo cammino di arte e di vita.
Artista sensibile e profondo, ha fatto della poesia il suo teatro e del teatro la poesia per tanti. L’associazione di Cultura Teatrale L’ ASCOLTO già nel nome dichiarava la finalità. Il teatro per essere “vero”; la verità come etica.
La sua tenerezza con i più deboli e i fanciulli, la sua conversazione arguta e coltissima, gli scanzonati saluti d’annuncio quando si introduceva fra amici ed allievi sono indimenticabili ed insostituibili beni che solo la sua presenza riusciva a donare.
Ha avvertito il suo distacco e ce lo ha detto in versi:
Navi d’aria gialla
solcano il cielo
naufragando
nell’informe pulviscolo
Cupole di silenzio
muovono su distanza
dilaniati suoni
Ne accogliamo la lacerazione ed ancora con lui diciamo per sempre:
Sto
fra le crepe del tuo grido
ramarro del silenzio
A rivederci, Gianni… solo questa oggi è la nostra speranza.
Non potremo dimenticarti mai e ringraziamo Dio per averti a noi donato.
Dormi la tua pace e prega per la nostra rassegnazione.
Ci rivedremo certamente un giorno.”.
Teatro