Teatro

Al carcere di Opera le Anime Cosmetiche degli attori detenuti

Al carcere di Opera  le Anime Cosmetiche degli attori detenuti

Giovedì 24 e Venerdì 25 giugno andrà in scena “Anime Cosmetiche” nel teatro della Casa di Reclusione Milano Opera, in via Camporgnago 40.

Il nuovissimo spettacolo è stato realizzato da Opera Liquida, la compagnia teatrale formata da reclusi della sezione “comuni” del carcere di Opera, che torna sul palcoscenico dopo i successi raccolti nel 2009 con “I luoghi dell’altro - Ninna nanna anestetica per materiali organici organizzati”, prima nella Casa di Reclusione, poi alla rassegna “Estate sui Navigli” – esordio assoluto fuori dai cancelli, grazie alla lungimiranza della Direzione della Casa di Reclusione e della Magistratura di Sorveglianza – infine, a dicembre, nel corso della manifestazione “Carcere aperto”.

Ancora una volta, partendo da una profonda riflessione sulla società contemporanea, Opera Liquida affronta in maniera originale e ‘forte’ temi attualissimi che toccano le vite di tutti: “Anime Cosmetiche” parla di crisi economica, di amore “recluso”, di paura, di colpa. In una parola, parla di noi.

In un futuro indefinibile, per far ripartire il volano dell’economia, all’interno di un centro commerciale viene imposto ai venditori un mese di “solenne dedizione alle vendite” e ai compratori una settimana di “solenne dedizione agli acquisti”. Ma non si tratta di un centro commerciale qualunque, perché i personaggi trovano botteghe decisamente strane: ad attenderli ci sono infatti lo Psicologo a Gettone, lo Scambiatore di Paure, lo Smarritore di oggetti seminuovi, un Confessionale Elettronico, e persino un Rottamatore di Anime!

In questo scenario surreale, ma al tempo stesso specchio della realtà, “Anime Cosmetiche” offre momenti di grande intensità grazie agli interventi poetici degli attori, a tratti anche ironici e caustici, portando avanti una riflessione sul mondo di oggi, che parte da un luogo ‘altro’.

Una testimonianza viva e vibrante, messa in scena sotto la direzione di Ivana Trettel, supportata da Mariarosa Criniti e Gianni Lamanna, con la preziosa partecipazione degli studenti della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano (NABA) che Caterina Filice ed Anna Cardani hanno guidato alla progettazione e realizzazione di scene e costumi.