Teatro

Al debutto l'Occasione d'oro all'Argot dal 27 gennaio

Al debutto l'Occasione d'oro all'Argot dal 27 gennaio

Debutto nazionale per Antonella Civale che dirige ed interpreta L’Occasione d’oro, scritto da Alan Bennett. Lo spettacolo sarà in scena al teatro Argot Studio di Roma dal 27 gennaio al 1 febbraio 2009.

Lesley è in casa, sola, circa una settimana dopo aver terminato le riprese del film più importante della sua vita di attrice. Il regista le ha detto che diventerà “piuttosto famosa” e, dal momento che lei stessa si ritiene “una professionista fino alla punta dei capelli”, è chiaro che qualcuno la chiamerà da un momento all’altro. Ma il telefono non squilla.

E, per non farsi divorare da questo silenzio insopportabile, Lesley sceglie di rifugiarsi nel ricordo della bella esperienza vissuta, fino a riviverla parola per parola, in una carrellata in cui le persone che hanno lavorato con lei prendono forma con le loro voci e posture: l’addetto alle luci Patata, il tuttofare Simon, il costumista Scott, l’aiuto-regista Nigel, il macchinista Terry, l’addetto agli animali Kenny, il suo collega (pessimo attore) e infine il regista Gunther.

Disgraziatamente Il telefono continua a tacere e, quando la favola finisce, Lesley è costretta ad affrontare il presente vero, fatto di una spaventosa solitudine e di miseria, colmato solo da speranze improbabili e illusioni che si auto-alimentano.

Scritto alla fine degli anni ‘80 per la televisione, il monologo L’occasione d’oro è una testimonianza della bravura tragicomica di Alan Bennett, un autore che si è sempre dimostrato molto sensibile alla necessità che spesso abbiamo di costruirci una realtà parallela in cui sopravvivere. Molti dei suoi personaggi non riescono – perché non possono? perché non vogliono?- a vedere la realtà per quella che è, eppure è difficile biasimarli perché conservano una loro logica, una loro integrità, una specie di candore interno. Anche Lesley si chiude in questo circolo vizioso che finisce per essere la sua linfa vitale, al punto che non sembra possibile una via di fuga.

Domani ricomincerà inesorabilmente uguale a ieri.