Pioniere delle più radicali avanguardie artistiche del primo Novecento, dal fauvisme al cubismo, precursore del classicismo, Andrè Derain è una figura chiave nella storia dell’arte moderna. Talento audace e raffinato, ha affiancato la più ardita sperimentazione formale allo studio appassionato degli antichi maestri, tracciando una strada che ha avuto un grande seguito. La mostra ricostruisce l’intero arco della sua attività, a partire dalla giovinezza, quando assimilò le conquiste degli impressionisti per approdare a quella rivoluzione dell’arte moderna che fu il fauvisme: negli abbaglianti paesaggi eseguiti a partire dall’estate del 1905 in sodalizio con Matisse, così come nei folgoranti ritratti coevi, un’autentica esplosione di colori puri sovverte i canoni della rappresentazione tradizionale, testimoniando con straordinaria immediatezza l’universo di emozioni che agitano l’animo dell’artista. Il fascino occulto dell’arte primitiva, insieme alla grande lezione di Cézanne, sono la chiave della successiva svolta di Derain, quando il pittore sperimenta una semplificazione geometrica delle forme che affianca le prime ricerche cubiste degli amici Braque e Picasso. Poi i ritratti e le nature morte degli anni 1912-14, maestose e ascetiche icone d’ispirazione medioevale che, con il loro misterioso potere di seduzione, incantarono generazioni di artisti e di poeti. Dopo la drammatica parentesi della prima guerra mondiale, Derain non cessò più di interrogare i maestri del passato e di inseguire i loro segreti perduti, reinterpretandoli in chiave moderna. Infine le grandi composizioni decorative eseguite a partire dal 1935, spettacolari messinscene teatrali che testimoniano una rara qualità di luce e di materia.
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
fino al 7 gennaio 2007, tutti i giorni dalle 9 alle 19, ingresso euro 9,00, catalogo Ferrara Arte Editore, infoline 0532.244949.
FRANCESCO RAPACCIONI
Teatro