Teatro

Arlecchino nei teatri di Gualdo Tadino, Marsciano e Panicale

Arlecchino nei teatri di Gualdo Tadino, Marsciano e Panicale

Mercoledì 29 marzo al Teatro Don Bosco di Gualdo Tadino, giovedì 30 marzo al Concordia di Marsciano e sabato 1 aprile al Teatro Caporali di Panicale Farneto Teatro, la Compagnia umbra diretta da Maurizio Schmidt ed Elisabetta Vergani, presenta ARLECCHINO MILITARE memoria di una commedia perduta dei comici dell’arte, con Giorgio Branca, Claudio De Maglio, Massimo Greco, Pino Menzolini, Ancilla Oggioni, Carlo Ottolini, Marco Sgrosso, Elisabetta Vergani, percussioni dal vivo di Danila Massimi, musica di Ramberto Ciammarughi, regia e drammaturgia di Maurizio Schmidt.
La reinvenzione dell'antica storia di Arlecchino che diventa soldato è un giocoso atto d'amore per il mondo della commedia dell'arte e contemporaneamente un doloroso attestato della sua impossibilità in tempo di guerra. Esistevano nel '600 vari "canovacci" di questa strana storia, quasi tutti perduti; di essi si ritrovano tracce ne "L'Amante Militare" di Goldoni. C'è poi un'opera più moderna che ha sviluppato lo stesso plot: "Un uomo è un uomo" di Brecht. Tutti questi materiali hanno in comune lo stesso evento: il contadino inurbato che fa il facchino incontra gli arruolatori. Negli antichi "canovacci" Arlecchino se la cavava con la sua furbizia; nell'opera di Goldoni egli diserta le marce e si salva fortunosamente dalla fucilazione; in quella di Brecht i metodi di arruolamento sono molto più perentori e moderni ed egli subisce una vera e propria metamorfosi venendo trasformato in una spietata macchina da guerra. Come a dire: col fuoco non si scherza. Così, dal mondo delle alabarde a quello delle mitragliatrici, tramonta la maschera popolare e con essa la commedia.
Farneto Teatro ha cercato una sintesi tra tutti questi materiali di tradizione e ciò che è stato reinventato dagli attori nel gioco scenico, frugando nella lontana memoria dei comici dell'arte che riposa in ogni teatrante. La storia dell'arruolamento di Arlecchino è così stata ambientata nella grottesca babele linguistica che doveva accompagnare dalle nostre parti il transito di un'armata straniera. Arlecchino è un immigrato napoletano al servizio di Pantalone, nella cui casa i militari prendono quartiere; la figlia di Pantalone, Rosaura, si innamora di un tenentino e così Arlecchino e Colombina si trovano molto presto a mettersi nei pasticci per doverla servire. Da qui in poi la commedia si annoda nel suo gioco: equivoci, travestimenti, lazzi in una sarabanda di zanni, capitani, magnifici e dottori. Arlecchino, stupito e attratto dall'armata straniera portatrice di una ricchezza a lui sconosciuta, si illude di giocare i soldati, ma viene a sua volta giocato...
Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222.