Teatro

Benevento Città Spettacolo: Corsetti in scena senza attore

Benevento Città Spettacolo: Corsetti in scena senza attore

Per la serata inaugurale di Benevento Città Spettacolo, Enzo Moscato, direttore artistico dell’attesa rassegna drammaturgica campana, ha voluto, in prima nazionale, l’ultimo lavoro di Fattore K, ossia "La Storia di Ronaldo il pagliaccio di Mc Donald’s", riconoscendo così i meriti di Giorgio Barberio Corsetti (nella foto), maestro indiscusso, da almeno un ventennio, dell’avanguardia teatrale italiana. Eppure, proprio Ronaldo venerdì sera non è comparso sulla scena: Pietro Tammaro, giovane attore campano, è rimasto vittima di un grave incidente nelle ore che precedevano lo spettacolo e non ha potuto indossare i panni del pagliaccio di Mc Donald’s. Ovviamente, trattandosi di un monologo, ci si attendeva l’annullamento della messinscena ed invece abbiamo assistito ad una eccezionale e rara dimostrazione di professionalità e di umanità. Copione alla mano, Giorgio Barberio Corsetti ha letto al pubblico il testo dell’autore argentino contemporaneo, Rodorigo Garcia, mentre immagini del pagliaccio Ronaldo/Pietro Tammaro venivano proiettate nello spazio scenico, colorando a sprazzi l’ambiente inquietante progettato da Mariano Lucci e Valentina Fusco, luogo di amletico candore, cucina ed obitorio al tempo stesso. D’altronde, l’uso di immagini videoproiettate è una costante ricorrente del teatro di Corsetti, funzionali, anche in questa occasione, a stabilire rapporti di relazione tra fatti e comportamenti apparentemente distanti ma visceralmente legati da un medesimo sistema di (dis)valori dominanti e condivisi, anzi proprio l’accostamento, inequivocabilmente stridente, tra comportamenti e casi differenti, amplifica il segno teatrale, ne potenzia la concreta cifra di denuncia grazie ad un’efficace ed inattesa risemantizzazione linguistico-performativa. Così, nonostante mancasse un sostegno spiccatamente attoriale in grado di consegnare con autorevolezza e fluidità la voce al gesto, determinando quell’esperienza drammaturgica acrobaticamente fisica e violenta a cui il teatro di Corsetti si è sempre aperto con originale e feconda disponibilità creativa (si pensi al meraviglioso e recente Paradiso ), la parola di Garcia ha mantenuto la sua promessa, la sua dichiarata vocazione alla denuncia. Avervi potuto raccontare tutto questo è, secondo noi, testimonianza inconfutabile della professionalità e dell’umanità con cui l’uomo di teatro, l’artista, rispetta il proprio impegno con l’Arte e con lo Spettatore, a maggior ragione se si tratta di chi, come Giorgio Barberio Corsetti, è tra i protagonisti internazionali della scena sperimentale italiana; un lunghissimo applauso ha concluso la performance di questo doloroso debutto, un lunghissimo applauso che ha investito Corsetti e i suoi collaboratori, visibilmente commossi e frastornati, mentre il video con un sorridente Pietro Tammaro illuminava malinconicamente la scena, inghiottendoci con ferocia nell’imponderabile brutalità degli umani accidenti.