L’estate scorsa Roberto Benigni ha conquistato Firenze recitando tredici canti della 'Divina Commedia' nel corso di altrettante serate in piazza Santa Croce: non potevano essere solo i fiorentini, però, a godere delle straordinarie letture dantesche del Premio Nobel: ora l'attore e comico portera' il suo Dante nei palasport. Si chiama 'TuttoDante' l'appuntamento che a febbraio approdera' in Piemonte. Due appuntamenti, il primo il 5 febbraio al Mazda Palace di Torino, il secondo il 9 febbraio al Palasport di Cuneo.
'La piu' bella opera che sia mai stata scritta', cosi' Benigni ha definito la Divina Commedia. E in pochi, come lui, riescono a far sentire 'l'inesprimibile, forte, arcana bellezza dei versi'. Nel corso degli appuntamenti torinesi l'attore toscano spieghera' e declamera' un canto di Dante, come fosse il racconto di un' un'appassionante avventura, in un vorticoso alternarsi di versi e riflessioni sull'attualita', tra grande poesia e puro divertimento, secondo quello stile che lo caratterizza da anni. Lasciati per una volta i panni di regista-attore, Benigni torna cosi' nei grandi spazi dei palasport, per ritrovare come in passato quel rapporto diretto e spontaneo con lo spettatore, che viene condotto per mano in una grande opera che non e' piu' un pesante fardello scolastico, ma un viaggio nell'oggi. Perche' della Divina Commedia Benigni ha fatto un'inesauribile fonte di riflessione, inserita nella vita contemporanea, tra avanspettacolo e sublime.
'La piu' bella opera che sia mai stata scritta', cosi' Benigni ha definito la Divina Commedia. E in pochi, come lui, riescono a far sentire 'l'inesprimibile, forte, arcana bellezza dei versi'. Nel corso degli appuntamenti torinesi l'attore toscano spieghera' e declamera' un canto di Dante, come fosse il racconto di un' un'appassionante avventura, in un vorticoso alternarsi di versi e riflessioni sull'attualita', tra grande poesia e puro divertimento, secondo quello stile che lo caratterizza da anni. Lasciati per una volta i panni di regista-attore, Benigni torna cosi' nei grandi spazi dei palasport, per ritrovare come in passato quel rapporto diretto e spontaneo con lo spettatore, che viene condotto per mano in una grande opera che non e' piu' un pesante fardello scolastico, ma un viaggio nell'oggi. Perche' della Divina Commedia Benigni ha fatto un'inesauribile fonte di riflessione, inserita nella vita contemporanea, tra avanspettacolo e sublime.