Al Palazzo Santa Chiara Teatro dei Comici di Roma, dal 21 dicembre al 9 gennaio “Capasciacqua”, debutta l'esilarante spettacolo scritto, diretto e interpretato da Marina Confalone, con Pino Strabioli e Luigi Crivelli.
La commedia è una riflessione sul mondo del teatro raccontato con gli occhi di Palmira Portarapillo donna ingenua e stupida, decisa a realizzare un grande sogno: diventare attrice. Tra situazioni paradossali e personaggi sospesi tra realtà e fantasia, l'azione ruota attorno al provino di Palmira la cui stupidità rappresenta una vera e propria forma di disadattamento e stupore verso le persone e le cose.
La Confalone è affiancata sulla scena da Pino Strabioli, conduttore televisivo oltreché attore e regista, nei panni di diversi personaggi, dal regista a un vagabondo romeno dai capelli color pannocchia, passando per quelli di una vecchia sdentata.
I personaggi autenticamente stupidi producono una vertigine, uno stato di ebbrezza, che è reale godimento e dal quale non si vorrebbe più venire fuori. Una condizione primordiale di beatitudine che la vince sui triti ed estenuanti meccanismi della mente.
Il teatro reclama la libertà di ignorare le tendenze dominanti, perché è, purtroppo, anche condizionato da stili e meccanismi imposti dall’intellighenzia al potere. Proviamo così ad andare dritti al cuore degli spettatori e ridendo, forse, accetteremo, più di buon grado, l’idea che la strada che stiamo percorrendo è completamente sbagliata!
La stupidità è una forma non patologica di disadattamento e di stupore, più o meno candido, verso le persone e le cose. Capasciacqua si propone di rappresentare la “scempiaggine” nella sua drammatica evidenza, attraverso il rapporto della protagonista con lo spazio che la circonda e con il pensiero che la invade. Le azioni, le emozioni, le relazioni interpersonali, sono montagne invalicabili, mete inaccessibili, per chi possiede strumenti miseri, falsati e immutabili per affrontarle. E’ proprio dalla manifestazione di tale inadeguatezza che nasce il contrasto comico.