Il concerto di Paolo Fresu, nei giardini di Casa Ruiu, ha suggellato il successo dell’edizione 2011 del Festival dell’Etnografia, che in tutte e quattro le giornate, dal 10 al 13 giugno, ha raccolto i consensi di un pubblico ancora una volta numeroso e partecipe.
Grande soddisfazione è stata espressa da parte degli organizzatori, dal Presidente dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico Salvatore Liori e dal Direttore Generale Paolo Piquereddu.
Nuoro per quattro giorni è stata la capitale italiana dell’etnografia grazie all’ormai collaudata sinergia tra ISRE e SIMBDEA, la Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici.
La formula del festival si è riconfermata come lo strumento più idoneo per avvicinare il pubblico profano ai temi specialistici dell’antropologia, abbattendo il muro del linguaggio tecnico a vantaggio di un approccio colloquiale e diretto con gli interlocutori.
Le varie sezioni di ETNU 2011 sono state articolate rispettando le finalità del festival: le conferenze hanno assunto la forma del dialogo, e così le proiezioni di documentari, le presentazioni di libri, gli allestimenti museali, i momenti musicali, le performance di artisti popolari e la degustazione di prodotti tipici, hanno rappresentato altrettanti momenti di scambio tra chi propone e chi fruisce.
Ad unire le varie espressioni del festival sono stati due filoni tematici: la celebrazione del Centenario della 1° Mostra di Etnografia Italiana realizzata a Roma nel 1911, un evento di valenza nazionale e al quale i musei ospiti, provenienti da diverse regioni italiane, si sono ispirati nel presentarsi al pubblico di ETNU. Si è fatto dunque di un anniversario riservato agli etnografi e antropologi, un evento condiviso con il pubblico non specialista, reso consapevole del ruolo svolto da quell’esposizione romana meritevole di aver richiamato l’attenzione sul variegato universo delle tradizioni popolari riportate in auge dai motti risorgimentali di cinquant’anni prima. L’ISRE attraverso lo spazio riservato al Museo Etnografico nuorese ha esposto gli oggetti dell’epoca, tappeti, mobili, vasi e materiali di uso comune, ispirandosi agli ambienti domestici dei primi del ‘900.
“L’importanza della prima Mostra di Etnografia Italiana era circoscritta solo dagli addetti ai lavori – ha precisato il Direttore Generale dell’Isre Paolo Piqueredu – il festival è stata l’occasione per divulgare gli aspetti significativi di quell’esposizione che favorì la nascita di molti musei delle tradizioni popolari in Italia, compreso il nostro museo”.
L’edizione 2011 di ETNU ha posto inoltre le basi di un progetto di riconoscimento della Poesia
Estemporanea da parte dell’Unesco. A Nuoro è stato ribadito coralmente il valore culturale dell’improvvisazione poetica, ancora viva in diversi Paesi del mondo, con la firma di un documento d’intenti . A sottoscriverlo domenica scorsa sono stati i delegati provenienti da Tunisia, Marocco, Catalogna, Isole di Maiorca, Argentina, Toscana, Lazio, e naturalmente Sardegna, che hanno offerto al pubblico performance delle proprie capacità artistiche.
“L’Isre continua ad essere un luogo di accoglienza, di amicizia e di pace tra i popoli – ha spiegato il Presidente dell’Isre Salvatore Liori – in particolare con l’omaggio alla Mostra romana ha voluto dare un contributo ai festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Inoltre la città di Nuoro e la Sardegna si sono posti all’attenzione del mondo scientifico internazionale intraprendendo il percorso di tutela della poesia estemporanea di tutto il mondo, degna di essere riconosciuta patrimonio dell’umanità”.