“Cipolle” è la storia di una, cento, mille donne che si rapportano a questo mondo di oggi in cui tutto cambia, tutto va veloce, tutto è facilitato. In questo mondo in cui loro, noi, non riusciamo più a sentirci. Non riusciamo più a capire come stiamo, non ci prendiamo il tempo per farlo e facciamo fatica a spogliarci dei nostri strati, anche se vorremmo tanto condividere con l’altro la nostra vera essenza.
Insicurezze, paure, sensazioni .. tutto esplorato in chiave ironica, l’unica per l’autrice Cristina Vignato possibile, evitando così di dare risposte e suggerendo invece nuovi interrogativi.
E chi sono tutte queste donne, ossessionate dal controllo, dal sesso, dalla forma fisica, così diverse ma collegate tra loro dal desiderio di un contatto vero? Sono “tutti strati della stessa cipolla” , forse se cominciassero davvero a “respirare” e a contattare lo spazio del cuore, riuscirebbero a percepirlo.
“Due donne allo specchio, l'una il riflesso dell'altra, si studiano, si toccano, si cercano nello spazio vuoto di un respiro, un respiro che diviene tanti respiri così come le due donne diventano tante donne, l'una dentro l'altra come una matrioska o una scatola cinese o, meglio ancora, come una cipolla che viene sbucciata piano piano, uno strato dopo l'altro fino ad arrivare al cuore, perché il cuore delle donne è dentro a un pozzo e solo chi sa catturare la luna può trovarlo.
Ed ecco allora spuntare da questo pozzo magico il respiro stressato di Roberta alle prese con l'operatrice di un call center o il respiro esuberante di Corinna travolta da un amore agli sms o quello incavolato di Cinzia chattista anonima e pentita o, ancora, il respiro romantico di Giorgia e quello imbarazzante e imbarazzato di Aisha... un velo dopo l'altro, uno strato dopo l'altro, fino ad arrivare al cuore, un cuore piccolo e succoso che si scopre parola dopo parola, respiro dopo respiro ma anche risata dopo risata.
"Cipolle" infatti è una commedia divertente e scanzonata che fa riflettere ridendo sulle grandi debolezze e le piccole fragilità delle donne di questo inizio millennio, donne viste con gli occhi di una donna e come solo una donna può fare.” Daniela Ariano “Cipolle” non è un quadro ma una fotografia, scattata con l’autovelox, di pezzi di vita in continua trasformazione.
E alla fine la trasformazione avviene: l’importante è rimanere aperti e raggiungere a metà strada l’altro.
In scena Cristina Amma interprete e autrice, nota al grande pubblico televisivo per aver interpretato nel film tv di Giorgio Capitani “Papa Luciani” il ruolo di Atonia Luciani, sorella del Papa accanto alla divertentissima Giulia Ricciardi protagonista di tante note interpretazioni di Zelig al femminile.
Le musiche originali sono di Marcello Appignani, le scenografie di Elín Sigurdardóttir e la voce off è di Marta Iacopini.