Il Nabucco di Verdi è l’ultimo titolo della quinta Stagione Lirica di Ancona. Una stagione da “tutto esaurito” dall’inizio alla fine, per la quale si sono mossi i critici e i melomani nazionali e internazionali a conferma di una visibilità che la lirica di Ancona ha saputo conquistare sul campo in poco più di quattro anni.
Nabucco di Giuseppe Verdi (20-22-25 febbraio), l’opera che nel 1842 sollevò alle stelle la fama del giovane musicista e lo spirito patriottico degli italiani con il suo celebre coro “Va, pensiero” e con le sue impennate risorgimentali, viene proposta alle Muse di Ancona in un’edizione che vuole staccarsi dalle consuete esecuzioni. Infatti invece di seguire un gusto “postdatato” rispetto all’epoca dell’opera – fedele ad un’erronea concezione “tardoverdiana” - si intende recuperare idealmente quello che doveva essere lo stile esecutivo del periodo, ancora di matrice belcantistica. Per questo si è pensato a due protagonisti di esperienza belliniana e donizettiana come il soprano greco Dimitra Theodossiou e il baritono Roberto Frontali, non a caso l’anno scorso protagonisti alle Muse di un trionfale Roberto Devereux di Donizetti. E insieme a loro torna anche Bruno Campanella, uno dei massimi direttori specializzati nel repertorio primottocentesco, che costituirà senz’altro una curiosità in questo Verdi giovanile. A fianco della Theodossiou e di Frontali – entrambi debuttanti negli impegnativi ruoli di Abigaille e del re assiro – figurerà un basso di prestigiosa carriera internazionale, il cinese Hao Jiang Tian, quale interprete del pontefice degli ebrei Zaccaria. Lo spettacolo, proveniente dal Teatro Regio di Torino, è a firma di Daniele Abbado, uno dei registi di punta del momento, qui affiancato da Luigi Perego per le scene e i costumi, da Valerio Alfieri alle luci.
Teatro