Teatro

Grandi pagine della storia della musica per il Trio Atos a Monfalcone (UD)

Grandi pagine della storia della musica per il Trio Atos a Monfalcone (UD)

Il cartellone musicale di novembre del Teatro Comunale di Monfalcone si apre nel segno delle giovani generazioni. Martedì 8 novembre, alle ore 20.45, sale infatti sul palcoscenico monfalconese il Trio Atos che, costituitosi in Germania nel 2003, è oggi fra i trii con pianoforte più interessanti dell’ultima generazione.

Vincitore di numerosi premi internazionali (fra i quali spiccano il “Kalichstein-Laredo-Robinson International Trio Award” del 2007, il primo premio al Concorso “Schubert” di Graz nel 2006 e al Concorso di Melbourne nel 2007), oggi il Trio Atos è inserito nell’esclusivo programma “New Generation Artists” della BBC.

La maturità artistica dell’Atos è ben rappresentata dal programma scelto per il debutto a Monfalcone, che affianca due “classici viennesi” (Haydn e Beethoven) ad uno dei compositori più significativi della musica d’oggi, Wolfgang Rihm.

Ad aprire il concerto è il Trio Hob XV 27 di Haydn, che si dedicò intensamente al trio con pianoforte a Londra, fra il 1793 e il 1795 e poi nel 1796, dopo il rientro in patria, raggiungendo degli esiti musicali che si collocano accanto alle vette delle Sinfonie. Se è nei quartetti haydniani che vengono identificati il genio creativo del compositore e il suo fondamentale ruolo nello sviluppo della musica cameristica, anche l’analisi stilistica dei trii restituisce un’importante chiave dell’evoluzione formale del genere verso lo stile classico. Sono oltre quaranta i numeri autografi dei trii annoverati nel catalogo haydniano: l’Hob XV 27 in do maggiore, pur essendo fra i più tardi, non è presentato come tale ma ancora come Sonata per pianoforte, con accompagnamento di violino e violoncello. Se dunque è la tastiera che conduce il discorso musicale, l’incontro fra gli strumenti rivela uno dei migliori risultati cameristici del maturo Haydn, degno delle celeberrime Sinfonie Londinesi, che costituiranno il corpus forse più celebrato del compositore.

È quindi la volta del trittico Fremde-Szenen di Wolfgang Rihm, classe 1952, formatosi nella “tradizionalista” Karlsruhe e poi allievo di Stockhausen e frequentatore dei corsi di Darmstadt. Composto fra il 1982 e il 1984, il trittico (di cui è in programma la terza parte) è un “saggio” dedicato a Robert Schumann e al suo progetto giovanile di comporre un trio intitolato Scena. Rifuggendo qualsiasi strutturalismo e affidandosi alla necessità emotiva della musica, Rihm fa rivivere in Fremde Szene III l’estetica schumanniana in modo totale: alcune brevi cellule isolate dal repertorio di Schumann sono estrapolate, rielaborate per sintesi e dilatazione e rimaneggiate fino alla trasfigurazione.

Chiude il concerto monfalconese il celeberrimo Trio op. 97, detto “Arciduca”, composto nel 1811 da Beethoven, dedicato all’Arciduca Rodolfo d’Asburgo (in quel periodo amico e principale mecenate del compositore): una delle pagine beethoveniane più apprezzate, universalmente riconosciuta come fra le più complesse del suo genio.

Con il Trio “Arciduca” Beethoven si presenta al pubblico per l’ultima volta come pianista. Un passaggio delicato, dunque, consapevole e sofferto, che lo porta ad una ricerca musicale rivoluzionaria. È a partire da questo momento, infatti, che Beethoven imprime alla storia della musica occidentale una transizione fondamentale e irreversibile verso un nuovo mondo formale: è una potenza di impatto sinfonico quella che dà vita a questo Trio, come a tutta la rivoluzionaria produzione cameristica beethoveniana che lo seguirà.

I biglietti sono in vendita presso la Biglietteria del Teatro (da lunedì a sabato, ore 17-19), la Ticketpoint di Trieste, la Libreria Antonini di Gorizia, l’ERT di Udine e on line sul sito www.greenticket.it.