Il Piccolo Teatro Perempruner di Grugliasco (TO) – al suo undicesimo anno di programmazione tematica ad impegno civile – inaugura il 18 novembre la propria stagione 2008/2009 con una delle produzioni più apprezzate della Compagnia Viartisti, Uncinn’è. Una mela “mangiata” è il fil rouge che attraversa metaforicamente le successive pièces in programma: seduzione, tentazione e desiderio si avvicendano in scena nel riproporre i grandi classici della letteratura teatrale, da Shakespeare a Ibsen, nel fondere il teatro con la musica esplorando i territori della danza, del teatro-canzone e del concerto, fino a contaminare le nuove produzioni della compagnia Viartisti, tinte d’interesse sociale. Il teatro apre le proprie porte al suo pubblico, in uno spazio in cui una volta terminata la replica spesso “si tira tardi” e ci si ferma a chiacchierare, scambiarsi opinioni, impressioni, raccontarsi un’emozione.
Rita Atria, 17 anni: la sua storia è protagonista in Uncinn’è, dal 18 al 22 novembre alle ore 21.00, 23 novembre ore 16.30. E’ una storia di mafia, la storia vera di chi decide, contro tutto e tutti, di rompere l’omertà che da sempre protegge la criminalità organizzata, di lottare contro la sua stessa famiglia: al fianco di Paolo Borsellino, Rita affronta l’organizzazione criminale da una prospettiva unica e coraggiosa, quella di una donna. La riflessione che ne nasce è quanto mai spigolosa: qual è il sistema di valori che accompagna le nostre esistenze? Quale la qualità della vita politica, culturale e istituzionale del nostro paese?
La replica di domenica 23 novembre verrà inoltre inserita all’interno del progetto Carovana Nazionale Antimafia, un’iniziativa organizzata da Libera, Arci e Avviso Pubblico composta da una serie di appuntamenti itineranti, volti a sensibilizzare la popolazione sul tema della lotta alle mafie. La 12° Carovana Nazionale Antimafia è dedicata al 60° anniversario della Costituzione e della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Mafie, sicurezza e razzismo sono i temi degli incontri che segnano le tappe della carovana, che concluderà il proprio itinerario a Grugliasco con la rappresentazione di Uncinn’è: per l’occasione la compagnia Viartisti ha deciso di devolvere l’incasso dello spettacolo alla Bottega dei Saperi e dei Sapori di Libera di Palermo.
Viartisti, diretta da Pietra Selva Nicolicchia, non smette di interrogarsi sulla società contemporanea nelle nuove produzioni. All’interno di un progetto di Residenza Multidisciplinare, in programma il 9 dicembre presso lo Chalet Parco Culturale Le Serre, Pass Partout indaga l’esistenza di una chiave universale che metta in contatto popoli e culture. Qualche mese dopo la compagnia dedica il progetto Tra le mura delle case, nella serata del 6 febbraio, ad un tema più che mai scottante: l’omicidio tra le mura domestiche, sulla linea sottile che separa odio e amore. Una drammatica emergenza che nasce dalla più recente attualità: come può ucciderti chi ti ama? La lettura di Niente più niente al mondo tratta da un racconto di Massimo Carlotto, un intervento coreografico di Michela Lucenti, coreografa di fama internazionale, e Col sole in fronte, ideato e interpretato da Maurizio Camilli, tentano di dare una risposta a quest’angosciante quesito, trasportandolo all’interno delle differenti discipline artistiche.
Ibsen e Shakespeare guidano il filone dei grandi classici in cartellone, reinterpretati attraverso gli occhi della contemporaneità: Hedda Gablerdel drammaturgo norvegese con la Compagnia Le Belle Bandiere per la regia di Elena Bucci e Marco Sgrosso, subdolo dramma familiare ambientato tra le pareti della più alta borghesia, il 15 gennaio. Macbeth e Amleto per Shakespeare, nella fattispecie Macbeth sir and lady di Envers Teatro con la regia e l’interpretazione di uno degli attori più significativi della scena torinese, Valeriano Gialli, il 18 aprile, e Hamm-let. Studio sulla Voracità dell’emergente e apprezzata Piccola Compagnia della Magnolia di Torino, con la regia di Giorgia Cerruti, il 15 maggio.
Seguono le contaminazioni musicali. Rivive il teatro-canzone di Giorgio Gaber grazie alla voce del suo più fedele allievo: Giulio Casale e la Compagnia Stabile del Teatro Filodrammatici reinterpretano Polli d’allevamento, 5 marzo, uno dei più importanti spettacoli scritti e interpretati dal Signor G durante gli anni ’70 e divenuto poi punto di riferimento illuminante per un’intera generazione. E ancora la coreografia del Balletto Civile di Michela Lucenti in Creatura, 21 febbraio, in cui si gettano le basi per l’indagine del movimento come primo e ultimo mezzo di comunicazione ed espressione. Fare del proprio corpo uno strumento parlante attraverso un atto di costante volontà: una creatura parla ad altre creature attraverso il proprio corpo, e in questa condivisione si creano i presupposti per un lavoro di carattere politico. Infine Canto Clandestino, progetto a quattro mani tra Pietra Selva Nicolicchia e Patrizia Schiavo, 7 maggio, in cui il testo di Mimmo Sammartino dà voce ai clandestini extracomunitari sbarcati in Italia e narra la storia dei popoli dell’esodo.
Completano la stagione Il sogno di Benino di Antonio Damasco, 7 dicembre, un poetico intreccio tra la storia della Sacra Famiglia e la quotidianità della civiltà contemporanea, e In nome della madre, 11 dicembre, a cura della compagnia Viartisti e tratto dal racconto di Erri de Luca, un canto laico sull’accensione della natività nel corpo femminile. Durante i mesi invernali il cartellone si arricchirà inoltre di una particolare sessione dedicata al teatro-ragazzi.
Una stagione da mordere e gustare come una fresca mela, la mela morsicata nelle storie dell’infanzia, nei miti antichi e recenti, il frutto più semplice della terra, il frutto più ambiguo del paradiso, il frutto della sapienza e della perdizione, il frutto della seduzione.