Teatro

Il Teatro Papini a Pieve Santo Stefano punta sui giovani

Il Teatro Papini a Pieve Santo Stefano punta sui giovani

Anche quest’anno il Teatro G. Papini di Pieve Santo Stefano è il luogo dell’innovazione, nessuno spazio aretino scommette di più sui giovani, sulla sperimentazione e sulla ricerca. L’ampia libertà e l’appoggio di Provincia, Comune e Rete Teatrale Aretina permettono all’associazione CapoTrave, che cura la direzione artistica di questa rassegna, di fare una programmazione in piena e totale indipendenza, senza dover sottostare a nessun meccanismo di scambio o di forzata ospitalità.

Nella nuova stagione teatrale, una selezione di artisti provenienti da tutta la Penisola: si va dai cosentini de La Barraca, segnalazione speciale nella finale dell’importante Premio Scenario, ai pugliesi di Reggimento Carri che porteranno a Pieve Roberto Corradino, astro nascente del teatro d’innovazione italiano rivelatosi in importanti festival nazionali. Salendo poco più a Nord c’è la compagnia Labrys di Frosinone, con un lavoro però centrato sulla malavita delle periferie napoletane, ispirato al celebre “Gomorra” di Roberto Saviano. E da Bologna arriva Oscar De Summa una delle figure più profonde e anche stimate del nuovo teatro italiano, mentre vengono da Venezia i tre attori della compagnia Questa Nave, che portano in scena uno spettacolo pieno di ritmo ed energia scenica, che ha per tema il sequestro De Andrè.

Poi ci sono le co-produzioni del teatro di Pieve, vale a dire lavori di giovani compagnie italiane che hanno lungamente provato il loro nuovo spettacolo presso il teatro valtiberino, prima del debutto. Tutti questi gruppi, durante l’anno 2008 hanno soggiornato qui, per un mese ciascuno e anche di più, alloggiando nella foresteria del teatro. E allora ecco che da Roma arriva il Teatro delle Apparizioni, giovane eppure già quotata compagnia che fa teatro senza parole, usando solo immagini fortemente evocative e poetiche. Da Milano ci sono i Riserva Canini, che apriranno la stagione con uno spettacolo di ombre e figure, molto sospeso e magico, che però ha per tema la tragi-commedia delle riunioni di condominio. E infine ci sarà, il 28 febbraio 2009, il più recente spettacolo di CapoTrave, “Robinsonade”, che ha debuttato con successo nel festival Kilowatt 2008, e che proprio in questo periodo sta girando l’Italia, con numerose repliche.

“Questa delle co-produzioni e della residenza in teatro – afferma Luca Ricci di CapoTrave - è una questione davvero importante per il Papini di Pieve, perché sostenere tutto questo vuol dire un grande sforzo economico per il Comune di Pieve e per CapoTrave, ma è il segno tangibile di un teatro vivo, aperto alle novità, che aiuta e sostiene concretamente il lavoro dei giovani artisti”.

L’invito che, infine, Capotrave rivolge al pubblico è quello di acquistare l’abbonamento “Costa 40 euro l'intero, e 30 euro il ridotto. Vale per 8 spettacoli... fare un abbonamento – conclude Ricci - è anche una forma di sostegno al nostro lavoro”.

domenica 30 novembre 2008 - ore 21.15

PROGETTO SPECIALE PUBBLICO

in collaborazione con Rete Teatrale Aretina/ETI/Fondazione Toscana Spettacolo

L’ORDINE DEL GIORNO

Riserva Canini (Milano)

di e con Marco Ferro e Valeria Sacco

e con Alberto Astorri, Simone Ricciardi e Paola Tintinelli

Una produzione Riserva Canini in collaborazione con Compagnia Astorri-Tintinelli, Compagnia Capotrave, Kilowatt Festival, Teatro Giovanni Papini di Pieve S. Stefano, Teatro Giocovita di Piacenza.



Con lo spettacolo “L’ordine del giorno” la Compagnia Riserva Canini prosegue la ricerca della propria cifra artistica, in cui il linguaggio e le potenzialità espressive del Teatro di Figura si fondono col Teatro d’Attore.

Lo spettacolo, vincitore del Premio Lia Lapini 2008 (Voci di Fronte – Festival di Siena) come “Segnalazione speciale per l’idea di indagare le riunioni di condominio come luogo della tragicommedia umana dove interessi di piccolo cabotaggio muovono misure e contromisure machiavelliche al fine di assumere il controllo dell'ecosistema condominiale”, si basa su un testo drammaturgico originale che ha per soggetto un’assemblea condominiale. Quattro condomini e un amministratore si trovano alle prese con la risoluzione di un problema condominiale che progressivamente rivela, come tante scatole cinesi, una mole infinita di problematiche da affrontare. La riunione diventa così, come in una visione irreale, comica e tragica al tempo stesso, una lotta eroica e sfiancante contro le contraddizioni dell’ ordinaria amministrazione, la labilità delle leggi che cambiano di anno in anno, l’imperscrutabile moto della macchina burocratica, le inspiegabili ingerenze della tecnologia che avanza, fino a trasformarsi in una battaglia senza vincitori né vinti, nell’impossibile tentativo di dare un ordine a quel magma caotico che è la realtà e di cui l’individuo stesso, suo malgrado, sembra essere fatto.

Lo spettacolo, ispirato ad un consistente materiale raccolto sul campo di riunioni condominiali e interviste ad amministratori in tutta Italia, vuole offrire l’ affresco di un’umanità che, nonostante il buio e la fatica di questi tempi, ancora sopravvive.