Teatro

L’epopea di Giordano Bruno arriva a Palermo

L’epopea di Giordano Bruno arriva a Palermo

“Una fiamma a Campo de’ fiori”, questo il titolo del lavoro teatrale di Alberto Samonà, giornalista e scrittore, che andrà in scena sabato 1° marzo, alle 21, al Nuovo Montevergini di Palermo.

Lo spettacolo è il momento clou della “Giornata di studi su Giordano Bruno”, in programma a partire dalla mattina con un convegno nazionale, che, su iniziativa della Fondazione Banco di Sicilia, vedrà la presenza a Palermo di alcuni fra i massimi studiosi italiani del pensiero bruniano. La “Giornata” intende essere un mezzo per una maggiore conoscenza delle idee del Nolano da un angolo visuale, quale quello della Sicilia, privilegiato per posizione geografica, storia e fervore intellettuale, e culminerà, appunto, nella messa in scena di “Una fiamma a Campo de’ fiori”.

 

Promosso dalla Fondazione Banco di Sicilia, lo spettacolo è realizzato dall’associazione culturale-teatrale Pettifante, in collaborazione con il “Palermo Teatro Festival” e l’associazione Alessandro Tasca Filangeri di Cutò. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
In un’ora e quindici, parola e musica si alternano nel racconto della vita di Giordano. Il protagonista narra la propria vicenda, leggendo i passi più significativi dal proprio “Libro della memoria” attraverso il monologo di un attore che interpreta il filosofo di Nola (Marco Feo), due narratori (Gea Gambaro e Cesare Biondolillo) che si alternano nel racconto della vita di Bruno, e le musiche eseguite dal vivo da Alessio Pardo e Mauro Cottone (chitarra e percussioni), che rimandano alle atmosfere seicentesche.
La narrazione è accompagnata dalla suggestione metaforica e scenografica fornita dai ventidue Tarocchi realizzati dall’artista Ambra Gioia, che entrano in scena scandendo lo scorrere del tempo, in un percorso visionario in cui la vita del martire diviene esempio del teatro della vita umana. Quello dei Tarocchi è un universo simbolico che viene ripetutamente richiamato dal testo, associando i significati delle carte alla vita e al pensiero dell’ex frate di Nola.
Il monologo hacome tema dominante il silenzio, perché nonostante lo svolgersi della narrazione teatrale e l’accompagnamento musicale, il dato che emerge maggiormente è il tentativo di attori e musicisti di stare sul palco, “qui e ora”: una possibilità di presenza di se stessi, di consapevolezza, che sembra protagonista, tanto quanto il personaggio a cui lo spettacolo è ispirato (Bruno, appunto). In questo, “Una fiamma a Campo de’ Fiori” appare come la messa in scena del dramma della vita, fatta di caos e distrazione, prima di tutto da se stessi, ma nella quale emerge la possibilità di un risveglio delle proprie possibilità sopite, addormentate (per dirla con Gurdjieff), possibile solamente attraverso l’osservazione di sé e il “lavoro” incessante.
Il testo riporta integralmente anche alcune parti tratte da opere dell’ex frate domenicano e si conclude con la Tavola di Smeraldo di Ermete Trismegisto.