Grande attesa al Teatro Politeama Clarici di Foligno, venerdì 12 marzo, alle 21, per Play lo spettacolare lavoro della Compagnia Kataklò ispirato allo sport e appositamente ideato per rappresentare l’Italia alle Olimpiadi della Cultura di Pechino 2008 su invito del Ministero della Cultura cinese e con l’Alto Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, dell’Istituto Italiano di Cultura e dell’Ambasciata d’Italia.
Lungo una linea immaginaria di corpo e mente, Play dà una scossa all’anima. Strutturato a quadri, ha la capacità di fagocitare lo spettatore in un incantesimo. Ipnotico. Immaginario. Come certe fiabe. Una corsa irrompe in scena, ruba il silenzio, il buio e il tempo diventano puro ritmo. Intuizioni geniali alludono al mondo acquatico di creature fantastiche che guizzano come sirene immerse in atmosfere lunari. Senza passi falsi due ballerine si fronteggiano. Un duello in punta di fioretto pronto a tirare una stoccata.
Le coreografie orchestrano scenari inaspettatamente comici ma anche poeticamente evocativi. Gli artisti in scena giocano a costruire storie. Affascina la rilettura arguta di oggetti d uso comune: bastoni, palloni, biciclette, occhiali e scarponi da sci.
Per i ruoli danzati Giulia Staccioli coreografa e regista, fondatrice della compagnia, si avvale della raffinata colonna sonora, appositamente realizzata dal noto compositore Ajad, creando un filo conduttore musicale saldamente connesso allo sviluppo dello spettacolo, sostenendone la forza evocativa; mentre gli splendidi costumi di Sara Costantini valorizzano le coreografie, di cui il disegno luci di Andrea Mostachetti coglie ogni riflesso. Elementi questi di una spettacolarità che raccoglie gli entusiasmi di un pubblico vasto e internazionale e dalla quale è difficile rimanere immuni.
Giulia Staccioli, campionessa di ginnastica ritmica (Los Angeles ’84 e Seoul ’88), terminata l’attività agonistica si sposta a New York per studiare agli Alvin Ailey Studios e afferma le sue qualità di interprete entrando nella compagnia americana Momix dove sperimenta e cresce per tre anni sotto la guida di Moses Pendleton.
Attraverso questa esperienza, inizia a delineare il progetto Kataklò sviluppando fin dall’inizio un tratto coreografico assolutamente peculiare, basato sullo studio approfondito del gesto e del linguaggio corporeo in tutte le sue forme. Delinea quindi un nuovo approccio a quello che viene internazionalmente definito phyisical theatre, ottenendo ampi riconoscimenti di pubblico e di critica.
Lo stile di Kataklò si basa sin dagli esordi sull’alta preparazione atletica, oltre che su una notevole tecnica di danza, di tutti gli interpreti. Il processo creativo di Giulia Staccioli, assistita dal 2006 da Jessica Gandini sia nella direzione artistica che nello sviluppo dell’ideazione coreografica, si basa sulla guida dei danzatori in un percorso di partecipazione attiva alla realizzazione della coreografia.
Kataklò è un work in progress che sempre genera idee innovative e collaborazioni stimolanti. Una filosofia di vita.