Teatro

L'opera di Roma ricomincia con Carla Fracci

L'opera di Roma ricomincia con Carla Fracci

La chiusura, lo scorso anno, sulle note del "Lago dei cigni" di Pëtr Il’ic Cajkovskij.

Ultimo atto della stagione estiva del Teatro dell’Opera. Un filo rosso, la danza, che lega idealmente la produzione artistica en plein air del teatro capitolino. Che il 24 giugno riparte proprio da qui. Con un balletto in due atti, "la Vestale", musiche di Beethoven, Rossini e Spontini, diretto da Marcello Rota per la regia di Beppe Menegatti, e Carla Fracci nel ruolo della Gran Vestale. Il primo degli appuntamenti dell’offerta estiva dell’Opera di Roma che arricchirà le notti della capitale fino al 9 agosto.

«Quest’anno — spiega il sindaco di Roma, Walter Veltroni, presentando il calendario degli eventi — aumentano le recite che salgono a 22, per una stagione estiva che si configura da un lato come il completamento della produzione complessiva dell’Opera e, dall’altro, come un’offerta di qualità rivolta al anche al grande pubblico, caratteristica fondamentale di Caracalla». Per l’imminente debutto il magico scenario delle terme potrà contare su una maggiore capienza, 170 posti in più, ma soprattutto, sottolinea il sovrintendente del teatro dell’Opera, Francesco Ernani, «su una più accurata resa fonica in tutti i settori. Presentiamo quattro opere in poco più di un mese, uno sforzo non da tutti».

Dall’8 luglio sarà invece l’intreccio tra amore e dolore della "Madame Butterfly" di Giacomo Puccini a sedurre nuovamente la platea di Caracalla dopo il tutto esaurito dello scorso anno. Diretta da Donato Renzetti con la realizzazione visiva di Renzo Giacchieri, l’opera in tre atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa fece il suo esordio alle Terme già nel 1947 con Adriana Guerrini come protagonista e la direzione di Vincenzo Bellezza. E, da martedì 18 luglio, lascerà il posto a un’insolita "Aida" in versione tecnologica sotto la direzione di Alain Lombard e la regia di Paolo Miccichè.

Una sfida visiva, la definisce il regista che sottolinea come «nel caso di Caracalla passato e futuro si alleino per riproporci un’Aida spettacolare, come deve esserlo un Grand Opera, ma vicina alla sensibilità visiva contemporanea». Già apparsa a Caracalla nel 1938 e 1939, l’opera verdiana inaugurò il 12 luglio 1945 la prima stagione estiva del dopoguerra. Da allora quasi ogni anno, fino alla forzosa chiusura del 1993, l’Aida ha costituito uno degli appuntamenti più attesi dell’estate romana tanto che lo scrittore Giorgio Vigolo suggerì di chiamare il teatro delle Terme, l’Aideo.

Per il gran finale riflettori puntati su un nuovo allestimento della "Turandot" di Giacomo Puccini, regia di Henning Brockaus, che debutta sabato 29 luglio. Una rappresentazione abbastanza fedele del dramma del compositore lucchese se non fosse per un inconsueto incipit. Che prende avvio da una fiera paesana anni venti segnata dall’arrivo di una compagnia teatrale. Decisa a mettere in scena proprio la "Turandot", in un continuo rimando tra finzione e realtà.