Teatro

Milano: riparte il Giro della Città di Alma Rosè

Milano: riparte il Giro della Città di Alma Rosè

Le stagioni 2005 e 2006 hanno visto realizzarsi e compiersi all'interno della città di Milano e Provincia la I e la II Edizione de Il Giro della città, progetto di diffusione dello spettacolo "Gente come uno" nel territorio metropolitano. In questi anni il Giro della città ha portato "Gente come uno" in luoghi diversi e molteplici della città, dentro le aule delle Università, all'Auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare, all'Idroscalo, tra i detenuti del Carcere di Bollate e della Casa Circondariale di Milano San Vittore, all'ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini, alla Camera del Lavoro di Milano, alla Casa Della Carità, al Forum degli Psicoanalisti e in tanti altri luoghi. Per il 2007 ne riproponiamo la terza edizione, non solo perché questi due anni hanno creato un pubblico attivo, interessato a partecipare, a ritornare e a sostenere l’iniziativa , ma anche perché la pratica di diffusione e fruizione del teatro che il Giro propone è riuscita a mettere insieme realtà diverse che operano nella città, a collegarle tra loro e a farle conoscere all’esterno. LE NOVITÀ DELLA III EDIZIONE Tre proposte, tre spettacoli della compagnia Alma Rosé, costituiscono la novità della terza edizione del Giro della Città. Questa scelta è nata oltre che dal desiderio di creare una continuità con quei luoghi che hanno ospitato le prime due edizioni, anche da quello di proporre nuovi temi sui quali interrogarsi e fermarsi a riflettere. I due spettacoli che affiancheranno Gente come uno nelle tappe del Giro sono Mapu Terra e C’era un’orchestra ad Auschwitz. GENTE COME UNO Argentina. C'era una volta un paese ricco ed ora non c'è più. Ripercorrendo la crisi argentina del 2001, lo spettacolo tocca e approfondisce un tema fondamentale: la mancanza di partecipazione alla vita politica da parte della classe media. Lo stupore nel vedere un paese ricco di risorse privato di tutto, l’ansia e la rabbia di vedere perduta ogni sicurezza, il lavoro, i risparmi, la casa. Ma anche il desiderio di riappropriarsi della vita politica e civile, di unirsi e mescolarsi. L’Argentina del 2001 diventa lo specchio della nostra realtà, affinché anche il resto dell’Europa non diventi a "rischio argentina". Da tre anni Gente Come Uno gira Milano e l'Italia, attraversando ogni tipo di situazione di aggregazione ed è proprio da questa risposta con il pubblico che è nata l’intuizione di creare Il Giro della Città. MAPU TERRA Con Annabella Di Costanzo, Manuel Ferreira. Inchiesta giornalistica Angelo Miotto. Musiche Mauro Buttafava. Regia Elena Lolli. Mapu significa Terra, nella lingua mapuche. Così chiamano la terra Atilio e Rosa Curinanco, una coppia di etnia mapuche che da anni gira l’Europa per raccontare la propria storia. Nel 2003 vengono sfrattati dal gruppo Benetton che nel 91’ acquista circa un milione di ettari patagonici, tra cui il pezzo di terra che loro rivendicano come propria. Atilio e Rosa Curinanco sono venuti in Italia a raccontare la loro storia. Noi siamo andati in Patagonia. Partiamo dal caso Curinanco/Benetton per arrivare a interrogarci sulla nostra "terra" fatta di asfalto: la città. Cosa è la "terra" per chi vive nelle grandi città? Ripensando a Rosa e Atilio, che stanno ancora lottando per riavere la propria terra, ci si vede esposti al rischio di rimanere spaesati di fronte alla città che cambia, e nasce il desiderio di ritrovare nella città una "terra" che sia comunità, proprio qui in mezzo all’asfalto, di farsi "mapuche della città". C’ERA UN’ORCHESTRA AD AUSCHWITZ Con Annabella Di Costanzo Elena Lolli Tratto dal libro "Ad Auschwitz c’era una orchestra" di F. Fénelon e dal testo Alma Rosé di C. Tomati Quando Fania fu deportata ad Auschwitz era il gennaio 1944 e poiché sapeva cantare e suonare il pianoforte entrò a far parte dell’orchestra del campo, composta da detenute, l’unica orchestra femminile che sia mai esistita nei campi di concentramento nazisti. Nel suo libro Fania racconta quella esperienza, il suo rapporto con Alma Rosé, la direttrice dell’orchestra, e il loro diverso modo di vivere la musica all’interno del lager. Per Fania suonare è un mezzo per sopravvivere e sopravvivere è ricordare "per far sapere al mondo". Per Alma, invece, che nella musica trova da sempre il senso di tutta la sua vita, anche nell’orrore del campo suonare significa realizzare musiche sublimi, anche a costo di essere troppo dura nei confronti delle altre musiciste. La loro storia pone domande toccanti sul rapporto fra Arte e Vita, che superano la dimensione storica e arrivano fino al nostro presente. IL GIRO DELLA CITTÀ è un'iniziativa sempre aperta a tutte le realtà che sono interessate a condividerla facendosene promotrici. E' nostro desiderio fare in modo che continui ad essere un momento di incontro per gli spettatori e per tutte le persone coinvolte.