Teatro

A Modena 'Frammenti' in semifinale al Premio Ustica

A Modena 'Frammenti' in semifinale al Premio Ustica

Sul palco protagonisti i detenuti della Casa di reclusione di Castelfranco Emilia. Il progetto curato dall’Associazione Culturale Teatro dei Venti insieme ad Arci Modena

Il Teatro dei Venti – Centro per la Ricerca Teatrale, circolo Arci, partecipa alla semifinale di selezione dell’importante Premio Nazionale sul Teatro con uno spettacolo sul “sociale” e per il “sociale”.
L’appuntamento è per il 15 maggio a Faenza dove in quell’occasione il Teatro dei Venti andrà in scena con lo spettacolo teatrale “Frammenti”.
La regia è di Stefano Tè e gli attori sono i detenuti della Casa di reclusione di Castelfranco Emilia. Il progetto infatti è nato da un laboratorio promosso dalla Casa Circondariale di Castelfranco Emilia e da ARCI – Comitato di Modena che ha fortemente voluto sostenuto questa esperienza.

Perché questo progetto

“Per noi, da sempre cultura significa conoscere, avvicinare il diverso, superare le paure, condividere gli aspetti che ritroviamo in questa iniziativa, inedita, originale e coraggiosa – commenta Greta Barbolini, Presidente del Comitato Provinciale Arci Modena – il teatro, come altre espressioni artistiche, è un vero e proprio strumento di emancipazione dell’individuo, un modo per superare quei muri che dividono i luoghi ‘reclusi’ dalle comunità. Con questo spirito, insieme al Comune di Castelfranco e al Teatro dei Venti abbiamo fortemente voluto dare vita a questa esperienza progettuale”.

Il laboratorio teatrale/L’esperienza vista dai detenuti

Il laboratorio e le attività hanno avuto enorme interesse da parte dei partecipanti, i quali si sono detti “arricchiti e stupiti”. Il regista Stefano Tè, che ha guidato l’esperienza sottolinea come “questa attività ha principalmente fatto fiorire una sana e spontanea possibilità di confronto, di scambio e apprendimento, non solo nel campo teatrale, ma soprattutto umano”.

Commentando lo spettacolo Stefano Tè chiarisce che lo spunto è partito da una immaginaria "rivoluzione civile che preme alle porte dei grandi palazzi e, nel carcere, l'eco della sommossa porta i detenuti e gli internati a sognare un mondo giusto. Prende forma così una riflessione, spesso rissosa, sulle anomalie storiche, sui buchi del nostro passato, sul trattamento impari che caratterizza la giustizia. Il sogno si prende gioco della realtà, quasi fondendosi con questa, immergendo l'azione scenica in un reale stato di assedio, di scelta imminente, come se il futuro della nostra civiltà dipendesse realmente da un gruppo di detenuti.”

Il Laboratorio teatrale si è tenuto nel rispetto delle regole carcerarie, in piena coesione con gli assistenti e il personale educativo della Casa. Dodici gli incontri a cadenza settimanale di tre ore e trenta minuti ciascuno. Tra i dodici e i quindici i partecipanti che nonostante i permessi, che li tengono periodicamente lontani dalla Casa Penitenziaria, hanno mostrato continuità, molto interesse e dedizione.

Negli incontri i detenuti hanno appreso le tecniche basilari del teatro, mettendo in comunione il loro bisogno di socializzare e di apprendere. Esercizi di gruppo, di concentrazione e di memorizzazione, sono stati affiancati da una riflessione costante sul loro vissuto e sulle necessità che li caratterizzano, cercando di utilizzare il teatro come elemento educativo e come mezzo di comunicazione, anche per persone detenute in un carcere.

Da segnalare l’iniziativa straordinaria che ha visto il Teatro dei Venti ospitare i detenuti, gli internati e il personale di sorveglianza, per la visione e la discussione di due repliche dello spettacolo “Donne e Resistenza. Creature d’Azione” con gli attori del teatro. Gli ospiti hanno mostrato estremo interesse per lo spettacolo. Hanno analizzato e discusso con gli attori e il regista le scelte artistiche, si sono inseriti perfettamente con il personale del Teatro che li ospitava.

Lo spettacolo

“Frammenti” è uno studio teatrale di messa in scena che fonde stralci di memorie d’infanzia, frustrazioni, gioie, rabbie e bisogno di riscatto di un gruppo di detenuti della Casa Circondariale di Castelfranco E. I nomi dei quattro partecipanti che dal laboratorio in carcere prenderanno parte alla selezione del Premio Ustica sono: Gjoni Alkedi, Giorgio Ciavarella, Ciro Lista, Francesco Mitrano

Lo studio è composto da materiale scenico, elementi testuali e coreografici proposti dai detenuti e cuciti tra loro dalla composizione registica, orientata a mettere in risalto le tappe che segnano il percorso verso la delinquenza e il carcere, poeticamente e non descrivendone le storie, con ironia e leggerezza evitando di stimolare in chi guarda, compassione. Uomini che compongono la società in cui viviamo, spesso come scomodi esclusi, si mettono alla prova mostrandosi nei limiti e nei pregi che questo studio cerca di cogliere trattandoli da protagonisti, da individui in grado di comunicare anche il loro bisogno di un mondo diverso, nuovo, dove l’uomo è al centro dell’universo, i suoi diritti e non il denaro, il guadagno, l’arricchimento nevrastenico, il potere

Cos’è il Premio Ustica

Il Premio Ustica è nato nel 2003 dalla collaborazione tra l’Associazione Scenario e l'Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica che rese possibile inaugurare l'edizione "zero". Il Premio a partire dal 2005 si è posto come progetto organicamente collegato al Premio Scenario, rivolgendosi a nuovi lavori incentrati sui temi dell'impegno civile e della memoria.

La finale del Premio a Bologna

I progetti selezionati durante la semifinale saranno presentati nella finale che si terrà a Bologna il 27 giugno 2007 nell'ambito delle iniziative promosse dall'Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica in occasione del 27° anniversario della strage.

Ufficio Stampa ARCI Modena
Simona Vaccari
tel. 059/2924753 - fax 059/345093
vaccari@arci.it

Per informazioni
Michela Iorio
Teatro dei Venti
339 4937542
Michela.iorio@gmail.com