Lo sciopero dei TIR dei giorni scorsi, si sa, ha paralizzato tutta l’Italia.
Traffico bloccato, generi di prima necessità irreperibili nei mercati, anche i medicinali erano ormai esauriti nelle scansie dei farmacisti.
Tra questi problemi che non esitiamo a definire drammetici, non hanno, naturalmente, trovato spazio nelle cronache dei notiziari l’impossibilità dei teatri di consentire i debutti alle compagnie di giro, che si sono trovate, di colpo, prive di scene e costumi, bloccati, per l’appunto, dallo sciopero dei trasposrtatori.
A Napoli, ad esempio, Loretta Goggi ha debuttato con il suo show previsto in cartellone dall’11 dicembre, solo due giorni dopo, e così gran parte degli spettacoli in programmazione questa settimana.
Ha fatto eccezione, però, uno spettacolo, al suo debutto ufficiale nella città partenopea, e per precisione nel suo teatro Stabile, il Mercadante. Lo spettacolo è prodotto dal Piccolo Teatro di Milano, ed è “La trilogia della Villeggiatura” di Carlo Goldoni, diretta da Toni Servillo, anche attore in scena insieme ad una nutrita compagine di attori.
Ha fatto eccezione, dicevamo, e non perchè la produzione fosse stata miracolata dallo sciopero, no, tutt’altro, ha fatto eccezione perchè, nonostante il prestigioso debutto, si è deciso di non mancare l’appuntamento tanto atteso facendo a meno di scene e costumi.
Lo scetticismo del pubblico era tanto, nel teatro di respirava una palpabile aria di delusione mista a curiosità.
Prima dell’apertira del sipario, Servillo, uscito in proscenio, sistema due sgabelli, spiegando al pubblico la scelta sua, della compagnia, del teatro e della produzione, di presntarsi comunque in scena, con quell’unico arredo che egli stesso ha appena posto sul palco.
Tra applausi di incoraggiamento, di solidarietà ed attestati di stima da pubblico ed addetti ai lavori, lo spettacolo ha inizio.
Quella che state leggendo non è, e non può essere, una recensione, poichè non si è assistito ad una reciita regolare, bensi ad un piccolo grande evento che, grazie all’estrema bravura e professionalità di attori e regista, ha incantato letteralmente un pubblico che nelle tre ore di spettacolo è stato catapultato con la fantasia nella seconda metà del settecento, pur vedendo attori in jeans e cappotti alla moda, le dame in pantaloni o in gonne corte, in luogo delle crinoline e dei tanto celebrati abiti “marriage” delle protagoniste.
Inutile dire che il cast, che nomineremo tutto per la straordinaria prova realizzata, ha avuto,a fine spettacolo, una vera e propria ovazione da parte di chi, fiducioso, nonostante le poco accattivanti premesse, ha assistito all’evento.
Allora eccoli gli attori, nell’ordine di apparizione; Andrea Renzi, Francesco Paglino, Rocco Giordano, Eva Cambiale, Salvatore Cantalupo, Toni Servillo, già lodato regista dell’operazione, Tommaso Ragno, Paolo Graziosi, Anna Della Rosa, Chiara Baffi, Gigio Morra, Betti Pedrazzi, Giulia Pica, Marco D'Amore, Mariella Lo Sardo.
A loro e a chi ha deciso con loro di non farsi bloccare dagli eventi va il nostro GRAZIE.
Per la recensione l’appuntamento è rimandato a quando si potrà assistere allo spettacolo completo di suppellettili ed altro, ma crediamo che la recensione, poi, non sia così importante, quel che importa, invece, è che il Teatro, una volta tanto, abbia vinto
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