Teatro

Roma: la Villa del Sole della Fondazione Piccolomini rischia la chiusura

Roma: la Villa del Sole della Fondazione Piccolomini rischia la chiusura

La prestigiosa Villa Piccolomini, con una villa seicentesca, un parco di 24 ettari e vari annessi, fu donata, per volontà testamentaria del conte-attore Nicolò Piccolomini, agli artisti drammatici affinché diventasse una loro casa di riposo.

Nel 1943 nasce la Fondazione Piccolomini che ha per scopo “il ricovero e il mantenimento di Artisti Drammatici, di ambo i sessi inabili al lavoro nonché elargizioni da artisti drammatici indigenti” (art. 1 dello statuto).

Dopo decenni di poco fervida attività, favoritismi e mancata opposizione alle usucapioni di parti del terreno, nel 2003 si insedia un CdA sotto la presidenza Aurigemma (FI) e con Gianpiero Bianchi (designato dai Sindacati degli attori) tra i consiglieri, i quali con grande energia lottano per risanare la situazione di degrado e per adempiere finalmente ai compiti statutari della Fondazione.

Nel biennio 2003-2005 cominciano a vedersi i benefici effetti del loro impegno: vengono fatte elargizioni ad attori indigenti, riscossi gli affitti degli immobili e dei terreni di proprietà, avviata un’azione legale per opporsi alle usucapioni di alcune costruzioni e porzioni di terreno, avviato il progetto della casa di riposo.

Nell'autunno 2005, a seguito della tragica scomparsa di Gianpiero Bianchi e delle successive dimissioni dei consiglieri Alecci (DS) e Rocca, la Fondazione Piccolomini viene commissariata dalla Regione Lazio sotto la presidenza Marrazzo. Il commissariamento straordinario dovrebbe durare pochi mesi, il tempo necessario per nominare il nuovo Consiglio di Amministrazione.

In realtà il mandato del commissario Luca Voglino verrà puntualmente rinnovato per oltre tre anni.

A tutt’oggi la Fondazione è ancora commissariata.

In questi anni la Fondazione non ha più elargito aiuti economici agli attori indigenti (ad eccetto di 21.000 euro assegnati a 33 attori nel dicembre 2008, a seguito di un bando apparso a sorpresa e per pochi giorni nel sito dell’Enpals ), non ha provveduto all’apertura della casa di riposo nè a quella del parco al pubblico, prevista nei giorni festivi.

In questi anni il commissario Voglino - nominato dalla Regione Lazio - ha dato in convenzione la Villa proprio alla Regione Lazio, la quale ne ha fatto una propria sede di rappresentanza (convegni, ricevimenti, corsi di cucina ecc.). La Villa è inoltre diventata la sede della neonata Fondazione Casa delle Regioni del Mediterraneo, di cui è padrino il Presidente Marrazzo.

In questi anni la gestione del commissario straordinario Voglino ha ignorato il dettato e lo spirito dello statuto della Fondazione: gli artisti drammatici sono, nei fatti, scomparsi come beneficiari del lascito testamentario.

La nomina del nuovo CdA è stata puntualmente rimandata benché, nel frattempo, siano stati nominati tre dei cinque consiglieri previsti dallo statuto: Lorenzo Salveti per la Presidenza dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, Annamaria Albano per il Sindaco di Roma, Benedetta Buccellato per i Sindacati di categoria. Mancano - e continuano a mancare - esclusivamente i due consiglieri di nomina regionale.

Alle numerose richieste e alle interrogazioni in giunta regionale, l’assessore Daniele Fichera ha sempre risposto che l’insediamento del nuovo CdA è ritardato sia dai tempi di nomina dei nuovi consiglieri sia da contenziosi legali e da una delicata situazione debitoria della Fondazione.

Tutte queste manovre, che mirano ad espropriare gli artisti drammatici dalla Villa e a farne esclusivamente una sede di rappresentanza della Regione Lazio, hanno portato ad una reazione degli attori italiani che, vedendo seriamente minacciati i propri diritti e le volontà testamentarie del conte-attore Nicolò, hanno dato vita a un comitato etico per Villa Piccolomini intitolato alla memoria del collega Gianpiero Bianchi.

Il Comitato Gianpiero Bianchi ha più volte richiesto alla Regione Lazio:

a) la nomina immediata dei due consiglieri di sua competenza;

b) la fine del commissariamento straordinario;

c) l’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione;

d) il perseguimento degli scopi statutari della Fondazione.

Il Comitato Gianpiero Bianchi è nato per promuovere una sensibilizzazione e una mobilitazione tra gli attori italiani affinché la Fondazione torni al più presto a quella “normalità” di gestione che consenta di aiutare e tutelare gli unici beneficiari del lascito testamentario: gli attori anziani e quelli indigenti, sempre più numerosi.

Finirà di esistere lo stesso giorno in cui si riunirà, per la prima volta, il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione Piccolomini.