A due anni dalla morte di Gabriella Ferri, una serata per ricordarne la figura e rendere omaggio alla sua arte: da un'idea della cantante Tosca, in collaborazione con il Municipio XI del comune di Roma e con l'Assessorato alle Politiche Culturali, lunedi' 10 aprile alle ore 21.00, presso il Teatro Palladium di Roma, prendera' vita ''Romana''. Si tratta di un omaggio a Gabriella Ferri, ai cui eredi verra' consegnata una targa, e alla tradizione della canzone romana e, con l'occasione, verra' presentato il cd ''Romana'' che contiene la registrazione live dello spettacolo di Roberto Agostini, diretto da Massimo Venturiello. E' un atto d'amore verso la piu' grande interprete della canzone romana, per affacciarsi sul mondo romano e sulla sua canzone, passando attraverso Balzani, Petrolini, Fellini, Pasolini, la Masina, la Magnani e, ovviamente, la Ferri. Sullo sfondo di un'irreale notte d'estate, un'orchestrina romana sotto un gaze'bo di luci colorate suona alla luna, mentre una donna, a meta' tra una zingara e un clown, si aggira col suo carretto carico di oggetti misteriosi e pieni di memoria, alla ricerca di qualcosa che ella stessa non conosce.
Da quest'immagine e' nata l'idea di un monologo musicale dove il canto si combina continuamente col parlato, senza mai segnarne il distacco. Le canzoni s'intrecciano dunque con i brevi momenti recitati che, senza alcuna intenzione biografica, s'incastrano prepotentemente, come libere associazioni di sentimento, in una tessitura ritmica continua, diventando anch'essi musica. Quasi un'unica lunga canzone disperata e rabbiosa, malinconica e ironica, eseguita da una delle piu' belle voci che Roma possa vantare. Uno spettacolo fortemente teatrale in cui stili diversi, dall'avanspettacolo al varieta', si alternano in piena liberta' creativa, seguendo il filo di una musicalita' che, certamente, Gabriella Ferri avrebbe amato. Tosca, che ormai da tempo si divide tra musica e teatro, mette in gioco la sua voce e il suo corpo, lasciandosi guidare dalla sua sensibilita' di attrice e di cantante e dalla sua grande passione per Roma.
Da quest'immagine e' nata l'idea di un monologo musicale dove il canto si combina continuamente col parlato, senza mai segnarne il distacco. Le canzoni s'intrecciano dunque con i brevi momenti recitati che, senza alcuna intenzione biografica, s'incastrano prepotentemente, come libere associazioni di sentimento, in una tessitura ritmica continua, diventando anch'essi musica. Quasi un'unica lunga canzone disperata e rabbiosa, malinconica e ironica, eseguita da una delle piu' belle voci che Roma possa vantare. Uno spettacolo fortemente teatrale in cui stili diversi, dall'avanspettacolo al varieta', si alternano in piena liberta' creativa, seguendo il filo di una musicalita' che, certamente, Gabriella Ferri avrebbe amato. Tosca, che ormai da tempo si divide tra musica e teatro, mette in gioco la sua voce e il suo corpo, lasciandosi guidare dalla sua sensibilita' di attrice e di cantante e dalla sua grande passione per Roma.