Sarà Sergio Rubini ad inaugurare la rassegna «Hdemia», sei serate nella capitale con grandi attori e giovani diplomati che presenteranno al pubblico un autore del Novecento. Il primo degli incontri organizzati dall’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico in collaborazione con la Fondazione Musica per Roma, in occasione dei settant’anni dalla fondazione dell’Accademia e dei cinquant’anni dalla morte del suo fondatore, Silvio d’Amico, si svolgerà domani alle ore 21.00 presso il Teatro Studio dell’Auditorium.
Sergio Rubini si farà interprete delle arditezze concettuali e formali di Edoardo Sanguineti, in un percorso che lo condurrà fino a Dostoevskij e Leopardi. Si prosegue il 20 marzo con Arturo Cirillo e Emma Dante, impegnati in un racconto di Tommaso Landolfi, «La muta»; Maria Paiato, il 27 marzo, ripercorrerà un romanzo sulle donne di Pitigrilli, «Dolicocefala bionda».
Il 3 aprile sarà la volta della scrittrice Elena Stancanelli e del drammaturgo Roberto Cavosi, che leggeranno brani dalle loro stesse opere. A queste serate si aggiunge quella di Luca Zingaretti, già inserita nel cartellone dell’Auditorium con «Parolenote» il 7 maggio. Anche lui è un figlio illustre dell’Accademia e attraverserà un’altra grande figura della scrittura del Novecento, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, con il suo racconto «La sirena».
Alla rassegna non partecipano solo i nomi noti del mondo dello spettacolo, ma anche alcuni giovani neo diplomati dell’Accademia, che entreranno in scena prima e dopo le performance dei loro colleghi più celebri. Infine, il 15 maggio si terrà una serata di gala dedicata alla storia dell’Accademia: saranno ricordati e rievocati i grandi attori e registi usciti dall’istituzione, come Mastroianni, Manfredi, Gassman, Sbragia, Buazzelli, De Lullo, Gianni Santuccio o Adolfo Celi.
Saliranno poi in scena gli attori e i registi più noti delle tante generazioni che si sono succedute in Accademia per recitare il brano che presentarono per il loro provino di ammissione.
Sergio Rubini si farà interprete delle arditezze concettuali e formali di Edoardo Sanguineti, in un percorso che lo condurrà fino a Dostoevskij e Leopardi. Si prosegue il 20 marzo con Arturo Cirillo e Emma Dante, impegnati in un racconto di Tommaso Landolfi, «La muta»; Maria Paiato, il 27 marzo, ripercorrerà un romanzo sulle donne di Pitigrilli, «Dolicocefala bionda».
Il 3 aprile sarà la volta della scrittrice Elena Stancanelli e del drammaturgo Roberto Cavosi, che leggeranno brani dalle loro stesse opere. A queste serate si aggiunge quella di Luca Zingaretti, già inserita nel cartellone dell’Auditorium con «Parolenote» il 7 maggio. Anche lui è un figlio illustre dell’Accademia e attraverserà un’altra grande figura della scrittura del Novecento, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, con il suo racconto «La sirena».
Alla rassegna non partecipano solo i nomi noti del mondo dello spettacolo, ma anche alcuni giovani neo diplomati dell’Accademia, che entreranno in scena prima e dopo le performance dei loro colleghi più celebri. Infine, il 15 maggio si terrà una serata di gala dedicata alla storia dell’Accademia: saranno ricordati e rievocati i grandi attori e registi usciti dall’istituzione, come Mastroianni, Manfredi, Gassman, Sbragia, Buazzelli, De Lullo, Gianni Santuccio o Adolfo Celi.
Saliranno poi in scena gli attori e i registi più noti delle tante generazioni che si sono succedute in Accademia per recitare il brano che presentarono per il loro provino di ammissione.