Venerdì 3 luglio alle ore 21 ad Aurava di San Giorgio della Richinvelda (Pn) presso il Mulino di Aurava prenderà il via la 10^ edizione della Rassegna estiva di turismo teatrale “Teatri fuori dai teatri” della Compagnia di Arti & Mestieri di Pordenone.
Lo spettacolo che aprirà la stagione è “Il racconto dei mulini” della compagnia di Arti & Mestieri, prodotto su richiesta e con il contributo dell’Ecomuseo Dolomiti Friulane Lis Aganis, premio Biennale LA SCRITTURA DELLA DIFFERENZA CAPRI 2008. L’opera sarà interpretata da Bruna Braidotti, autrice e regista con la collaborazione di Giulio Ferretti, che sarà accompagnata alla fisarmonica dal noto musicista friulano Todesco Romano.
Le storie che fanno parte dello spettacolo sono frutto di ricerche sulle vicende dei mulini in genere, e in particolare dei vari opifici esistenti nell’alto Pordenonese, che utilizzavano le acque del torrente Cellina che venivano deviate in varie rogge e che dovevano essere sfruttate anche per altre attività (i magli, i folli da panni e in particolare per l’irrigazione dei campi), che hanno evidenziato i vari contrasti tra gli utilizzatori delle rogge e, in particolare tra i mugnai e gli agricoltori. Il testo descrive tutta la variegata storia degli impianti molitori del Friuli occidentale con particolare descrizione anche dei vari personaggi che li hanno gestiti per conto dei proprietari, prevalentemente nobili ed enti ecclesiastici, nel corso dei secoli.
Un viaggio nel tempo, dai monasteri d’epoca longobarda al mugnaio eretico del cinquecento Menocchio, alla diatriba fra i mugnai e i padroni delle acque che le utilizzano per la fluitazione del legname, alla dominazione veneziana che ha spogliato i boschi del Friuli, alla scomparsa nell’epoca industriale del mulino idraulico e all’affermarsi dell’energia elettrica con un altro stravolgimento delle acque e del territorio, fino agli attuali problemi energetici. Un percorso nella storia tracciato da personaggi femminili, dalla monaca Piltrude alla moglie del mugnaio eretico, alla nobile veneziana, alla contadina friulana, alla borghese industriale per finire con la donna d’oggi che non rinuncia al più inutile elettrodomestico.
Le diverse protagoniste ruotano attorno al mugnaio, interpretato dal musicista che con la fisarmonica segue, anticipa e commenta le vicende rivissute sulla scena. Rappresenta una figura sociale differente, né servo né padrone, libero soprattutto nel pensiero, come testimoniano i numerosi casi di mugnai eretici condannati dall’inquisizione.
Lo spettacolo sarà rappresentato ad Aurava di San Giorgio della Richinvelda, frazione verso il corso del fiume Tagliamento nel cui piccolo borgo centrale si affacciano cartine di vecchie case o carte. Nel suo territorio passa il corso della roggia dei Mulini che con i suoi 30 chilometri di lunghezza era considerata la più lunga del Friuli Occidentale.
L’acqua era sfruttata già in periodo antico per far muovere le ruote e le macine del mulino a servizio dell’attività prevalente della zona, quella agricola. Più recentemente la ruota del mulino è stata sostituita da una turbina a doppio asse, di cui uno utilizzato dal mulino e l’altro per far muovere le pulegge di una trebbiatrice posta su una vasta tettoia sulla riva sinistra della roggia.
La serata è realizzata dal Circolo culturale e ricreativo in collaborazione con gli Amici Museo della Civiltà Contadina di Pozzo dal Comune di S. Giorgio della Richinvelda (Pn).