L’autore è docente di Multimedia e Teatro presso la facoltà di Scienze della Formazione all’Università di Torino. Antonio pizzo è un accademico e il suo stile è inequivocabilmente universitario: dotto, colto, tecnico, serioso, freddo, analitico.
Il testo appare come uno studio di analisi delle contaminazioni tra teatro e multimediale, tra attori e intelligenze artificiali, tra scena e realtà virtuale, tra pubblico e utente.
L’argomento è di grande attualità e di vasto interesse ma tuttavia non sempre di facile comprensione anche a causa dell’inevitabile uso di linguaggi informatici e cibernetici e il coinvolgimento di ambiti di discipline diverse.
Il libro riporta una campionatura interessante di nuove esperienze multimediali che coinvolgono il teatro realizzate in ambito italiano ed internazionale. Un trattamento specifico è dedicato alle nuove forme di drammaturgia “collettiva” nate attraverso la partecipazione ai MUD e ai giochi di ruolo on-line.
Il teatro tradizionale è abituato a distinguere tra uomo (elemento dinamico) e ambiente (elemento statico), ma anche tra attore e pubblico, tra regista e commediografo ecc. in una precisa attribuzioni di ruoli e definizioni. Ma con il nuovo linguaggio di digital multimedia i confini si sfumano, e i ruoli si scambiano, dando luogo a frequenti intersezioni. Come già avevano suggerito i movimenti futuristi del novecento il teatro può essere oggi più che mai un’arte sintetica, sinergica, poliespressiva, sperimentale, multipla: con l’uso delle nuove tecnologie il teatro può finalmente oltrepassare le barriere aristoteliche dell’unità di luogo e di tempo che gli erano inesorabilmente fatali e può espandersi nel cyberspazio, nella simultaneità, nella multiformità.
Il libro si divide in quattrio capitoli che ne definiscono gli ambiti di indagine:
“La contaminazione del teatro”
“Scena teatrale e nuovi media digitali”
“Qui, altrove, adesso,: lo spettacolo nella rete”
“Drammaturgia procedurale, personaggi artificiali, attore virtuale”
Si sconsiglia vivamente la lettura del libro a chi non ha ancora piena confidenza con il mouse e la tastiera e scrive ancora con la vecchia stilografica; sconsigliato ai nostalgici del teatro classico e a chi naviga più veloce in barca a vela piuttosto che in rete.
Antonio Pizzo
“Teatro e mondo digitale”
Marsilio Editore Venezia 2003
Euro 18,00
Il testo appare come uno studio di analisi delle contaminazioni tra teatro e multimediale, tra attori e intelligenze artificiali, tra scena e realtà virtuale, tra pubblico e utente.
L’argomento è di grande attualità e di vasto interesse ma tuttavia non sempre di facile comprensione anche a causa dell’inevitabile uso di linguaggi informatici e cibernetici e il coinvolgimento di ambiti di discipline diverse.
Il libro riporta una campionatura interessante di nuove esperienze multimediali che coinvolgono il teatro realizzate in ambito italiano ed internazionale. Un trattamento specifico è dedicato alle nuove forme di drammaturgia “collettiva” nate attraverso la partecipazione ai MUD e ai giochi di ruolo on-line.
Il teatro tradizionale è abituato a distinguere tra uomo (elemento dinamico) e ambiente (elemento statico), ma anche tra attore e pubblico, tra regista e commediografo ecc. in una precisa attribuzioni di ruoli e definizioni. Ma con il nuovo linguaggio di digital multimedia i confini si sfumano, e i ruoli si scambiano, dando luogo a frequenti intersezioni. Come già avevano suggerito i movimenti futuristi del novecento il teatro può essere oggi più che mai un’arte sintetica, sinergica, poliespressiva, sperimentale, multipla: con l’uso delle nuove tecnologie il teatro può finalmente oltrepassare le barriere aristoteliche dell’unità di luogo e di tempo che gli erano inesorabilmente fatali e può espandersi nel cyberspazio, nella simultaneità, nella multiformità.
Il libro si divide in quattrio capitoli che ne definiscono gli ambiti di indagine:
“La contaminazione del teatro”
“Scena teatrale e nuovi media digitali”
“Qui, altrove, adesso,: lo spettacolo nella rete”
“Drammaturgia procedurale, personaggi artificiali, attore virtuale”
Si sconsiglia vivamente la lettura del libro a chi non ha ancora piena confidenza con il mouse e la tastiera e scrive ancora con la vecchia stilografica; sconsigliato ai nostalgici del teatro classico e a chi naviga più veloce in barca a vela piuttosto che in rete.
Antonio Pizzo
“Teatro e mondo digitale”
Marsilio Editore Venezia 2003
Euro 18,00