Teatro

Teatro: Premio Girulà, cronaca di una serata

Teatro: Premio Girulà, cronaca di una serata

Si è svolta lunedì 16 ottobre al Teatro delle Palme di Napoli la serata di gala del Premio Girulà 2005-2006 (vedi precedente articolo, ndr), giunto quest’anno alla sua dodicesima edizione; abbastanza buona l’affluenza di pubblico, per la prima volta ammesso a prendere parte alla premiazione, che ha quasi interamente riempito la vasta platea. La giuria, composta da Mauro Giancaspro (direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli), Giusi Laurino (fondatrice della galleria d’arte “La fabbrica del lunedì”), Marino Niola (docente di antropologia culturale) e Marilena Riccio (direttrice artistica de “Il coreografo elettronico”), ha assegnato i riconoscimenti nelle categorie tradizionali del Premio, alle quali da quest’anno si è aggiunta una nuova, importante sezione, quella dei progetti di “Teatro per ragazzi e con i ragazzi”. La conduzione della serata è stata affidata a Mimmo Liguoro, arguto e misurato moderatore, affiancato da Amelia e Francesca Rondinella.

I premiati – Miglior attore Carlo Buccirosso per lo spettacolo “I compromessi sposi”, di cui ha curato anche la regia e l’adattamento teatrale, per aver saputo incarnare «un’antica naturalezza recitativa: registro e misura peculiare della tradizione attoriale del nostro teatro». Miglior attrice Licia Maglietta (nella foto di Eugenio Blasio) che ha rivendicato il primato del Teatro come luogo dell’autenticità e della passione. La Maglietta è stata scelta dalla giuria «per aver reso con intensità e leggerezza, in un monologo elegante e visionario, le passioni di una suggestiva figura femminile» nell’opera “Una volta in Europa” di John Berger, di cui ha curato anche la regia e le scene. Miglior regia per Francesco Saponaro, giovane e ormai riconosciuto talento, per il duplice lavoro “L’orso” e “Una domanda di matrimonio”, per «una regia che ha saputo giocare, senza eccedere, sulla vis satirica e paradossale di due testi di Cechov estremamente vitali e grottescamente visionari».

Miglior attore non protagonista: la giuria ha optato per un ex aequo a Gennaro Cannavacciuolo e Mauro Gioia, interpreti simmetrici di “Concha Bonita” in cui hanno proposto «un singolare esempio di duplice paritario protagonismo dove l’uno è sempre spalla dell’altro, con efficacissimo effetto spettacolare». Miglior attrice non protagonista è Maria Luisa Santella, irruente ed istrionica al momento della premiazione, per «il felice ritorno sulle scene napoletane che ne ha confermato le rare capacità interpretative» nel lavoro di Fortunato Calvino “Malacarne”, diretto da Carlo Cerciello. Nella sezione per attori giovani il riconoscimento è andato a Daniele Russo, protagonista di “Idroscalo 93” di Mario Gelardi, «per aver saputo riportare sulla scena, con misurata partecipazione, la tormentata ambiguità di un personaggio-chiave nella tragica fine di Pier Paolo Pasolini» e al terzetto composto da Benedetta Bottino, Milena Iorio e Ivonne Capece «per la loro impetuosa interpretazione del fascino disincantato delle tre streghe» nel “Macbeth” diretto da Carlo Cerciello.

Miglior autore è stato premiato Antonio Capuano, per il recente lavoro “8 pezzi inutili”, con Angela Pagano, perché «il suo testo sulla solitudine e le degenerazioni umane coniuga efficacemente memorie del grande teatro napoletano e atmosfere beckettiane». Miglior autore di musiche a Eugenio Bennato, per il lavoro sul “Don Chisciotte” diretto da Maurizio Scaparro, «per l’immaginario sonoro che commenta con raffinateza un universo pregno di onirica, festosa malinconia». Doppia statuetta a “La donna vendicativa” di Carlo Goldoni nella riscrittura di Roberto De Simone, sia per la scenografia di Mauro Carosi, «per aver riletto in una chiave completamente inedita le atmosfere goldoniane senza per questo tradirne la vocazione realistica», sia per i costumi di Odette Nicoletti, «per aver felicemente rievocato con costumi dai colori accesissimi un’epoca e una società fortemente gerarchizzata». Miglior spettacolo ospite – assegnato ad un lavoro di cultura non partenopea – ad Alessandro Gassman come protagonista e regista dello spettacolo “La forza dell’abitudine”, «per la dirompente versatilità espressiva e la sensibilità con la quale ha proposto un testo sulla metafora della vita e dell’arte».

La novità di questa edizione, come si diceva, è stata l’istituzione di una categoria speciale dedicata ai progetti di Teatro per ragazzi e con i ragazzi, suddivisa in tre sezioni. Il premio per il Miglior progetto di formazione è stato vinto dal lavoro corale “Arrevuoto, Scampia-Napoli” curato da Marco Martinelli, «per aver unito fraternamente i ragazzi di Napoli e di Scampia nella rappresentazione di un testo contro ogni guerra come “Pace” di Aristofane»; sul palco si è catapultato un visto gruppetto di giovani protagonisti, in rappresentanza dell’intero cast formato da 70 ragazzi, che ha dato vita al momento più brioso della serata. Alla compagnia “Le Nuvole” di Luciana Florio e Morena Pauro è andato il premio per il Miglior progetto di educazione, «per la continua, costante ricerca e sperimentazione di linguaggi e tematiche capaci di sorprendere, educare e fare appassionare i giovanissimi spettatori al meraviglioso mondo dell’arte scenica». Il teatro Diana è stato premiato per il Miglior progetto di informazione grazie allo spettacolo “Ladridisogni”, col quale ha «messo in scena gli orrori della nostra storia recente e remota, informando e formando le coscienze dei giovani nel cammino verso la legalità».

A tutti i premiati è stata consegnata una statuetta originale realizzata dallo scultore Oreste Zevola.

Dalla prossima edizione Mimmo Liguoro sarà il nuovo presidente del Premio, affiancato da Matteo D’Ambrosio come coordinatore della giuria, Nora Puntillo alla guida del comitato culturale e Francesca Rondinella come direttrice artistica. La giuria, come da tradizione, sarà completamente rinnovata; vi prenderanno parte Marina Gemelli (presidente della casa editrice “L’isola dei ragazzi”), Antonella Fusco (docente di storia della fotografia), Antonia Lezza (docente di storia del teatro) e Giuseppe Tortora (docente di storia della filosofia). Infine, una notizia per gli studiosi e gli appassionati: dal 2007 sarà attivato il sito internet del Premio Girulà, su cui sarà possibile accedere al materiale documentale e fotografico d’archivio.