Teatro

Torna in Italia dopo 21 anni la New York Philharmonic

Torna in Italia dopo 21 anni la New York Philharmonic

Dopo oltre vent'anni di assenza torna in Italia l'Orchestra Filarmonica di New York per una tournée che partirà da Roma domani sera e si concluderà il 20 giugno a Trieste. La prestigiosa formazione sarà guidata dal suo direttore stabile, Lorin Maazel, nel giro che da Roma - dove domani, venerdì e sabato chiude la stagione dell'Accademia di Santa Cecilia all'Auditorium Parco della musica - passa per Firenze (11 giugno, Teatro Comunale), Milano (13 giugno, La Scala), Parma (14 e 16 giugno, Teatro Regio), Ravenna (17 e 18 giugno, Palazzo Mauro de André) e Trieste (20 giugno, Teatro Verdi). Con una puntata a Lubiana, in Slovenia, il 19 giugno. Le Assicurazioni Generali sono lo sponsor dell'impresa, il cui costo totale, a quanto ammesso dal direttore generale dell'Orchestra, Zarin Mehta, è di 3 milioni di dollari. Anche se Pierluigi Rossi, delegato alla comunicazione e affari istituzionali della compagnia triestina, non ha voluto precisare l'entità del contributo di Generali alla tournée. ''Non credo sia importante saperlo - ha detto durante la conferenza stampa ospitata presso la sede romana della compagnia -, quello che è davvero importante è il nostro costante impegno nella cultura, soprattutto nella musica''.

L'idea di questa tournée nasce nel 2003 a Cagliari. ''Eravamo in Sardegna per un concerto -racconta Mehta- e ci venne a trovare l'allora ambasciatore americano in Italia, Mel Sembler, il quale ci chiese di fare un giro più ampio dell'Italia. Dei fondi si sarebbe occupato lui il quale, infatti, prese subito contatti con le Assicurazioni Generali. E il risultato di quel lavoro è questa tournée''. Un ciclo di concerti dal successo assicurato, per un'orchestra considerata tra le più prestigiose al mondo e che vide come direttore stabile, dal 1928 al 1936, Arturo Toscanini. La New York Philharmonic è la più antica formazione sinfonica americana (fondata nel 1842 da Ureli Corelli Hill) e la terza del mondo ed ha al suo attivo 14.270 concerti.

''Mio padre -racconta Lorin Maazel- che ha 103 anni ed è newyorkese, era vagamente interessato alla mia carriera di direttore di alcune importanti orchestre europee. Ma quando ebbi l'onore di essere nominato direttore stabile della Filarmonica di New York, mi disse: 'Finalmente una posizione degna del tuo talento'''. Maazel, parlando in perfetto italiano, tiene a sottolineare il suo legame con il Belpaese. ''Se ho fatto carriera come musicista -afferma- lo devo all'insegnamento che ho ricevuto in Italia. E non mi riferisco a quello accademico, ma all'esperienza di vita fatta in questo Paese che mi ha dato spunti e stimoli importantissimi''.

Quanto al programma dei concerti, ai quali partecipano anche il soprano Mariella Devia, e la viola solista dell'orchestra newyorkese, Cynthia Phelps, oltre a Riccardo Muti che dirigerà la New York Philharmonic il 18 giugno a Ravenna, è stato interamente scelto, precisa Maazel, ''in funzione delle qualità intrinseche dell'orchestra. E' chiaro che nella sua attività quotidiana un'istituzione musicale ha il dovere di curare la produzione classica. Ma in tournée scegliamo pezzi che mettano in rilievo la capacità virtuosistica dell'orchestra''. Ed ecco la 'Sinfonia fantastica' e 'L'Aroldo in Italia' di Hector Berlioz, 'Le variazioni su un tema di Haydn' di Johannes Brahms, 'Le danze di Galanta' di Zoltan Kodaly, la 'Prima sinfonia' di Gustav Mahler. Ma anche la 'Jupiter' di Wolfgang Amadeus Mozart, alcune sinfonie operistiche di Giuseppe Verdi. E poi Robert Schumann e Pyotr Ilyich Tchaikovsky.

Maazel non dimentica i giovani, per i quali da direttore cerca di fare molto. ''Sono loro -conclude- che devono comprendere l'importanza della musica classica, una tradizione che ha sempre più valore oggi, soprattutto in un momento come questo in cui abbondano i problemi sociali''.