Torna 'Traiettorie', festival di teatro-danza a Como

Sabato 18 e domenica 19 novembre: due strepitose serate per la quarta edizione del festival di teatro-danza organizzato nella città di Como. Verranno presentati, come sempre, artisti affermati a livello europeo accanto a giovani emergenti, in un percorso coreografico che coinvolge luoghi inconsueti.

“Traiettorie”, mantenendo la sua particolare forma di festival urbano, si svolge infatti in spazi non convenzionali, scenografie del nostro quotidiano, ma che attraverso queste incursioni prendono una vita propria, si riempiono di storie, di gesti, di musica, di poesia, di voci che li rivestono di suggestioni e significati nuovi.

Dopo le fabbriche, le corti e i giardini scelti per le passate edizioni, ci viene ora presentato sotto una nuova luce un istituto storico di formazione professionale, il “Polo Ripamonti”. Il compito di ri-animare il luogo è affidato ad una straordinaria compagine di ospiti: la Compagnia Lucylab-Evoluzioni, la Compagnia Umpalumpa, la Compagnia Almanaz e, infine, il Di.D.Att.

Si comincia sabato 18 con la serata intitolata “Nuovi linguaggi per antiche passioni”: aprirà la Compagnia Lucylab-Evoluzioni con la coreografia “Moto da luogo”. Rosita Mariani è stata ispirata per questo lavoro dall’idea che l’individuo-corpo conservi la memoria di ogni nostra esperienza, e che dunque da ogni movimento emergano strati via via sovrapposti di vissuto antropologico. A seguire, i giovani del progetto Di.D.Att, ormai una costante del festival, coordinati nella coreografia “Fuochi Fatui” da Bruno Catalano: qui la danza si apre a tutte le forme della teatralità, nella ricerca di un modo nuovo di vivere l’arte la comunicazione fisica, spaziale, energetica.

La serata di domenica 19 propone un confronto tra teatro-danza e danza contemporanea. La Compagnia Umpalumpa presenta la coreografia “Neon”: Marta Meucci e Francesca Telli creano per la realtà una cornice al neon, al cui interno i corpi si incontrano, dialogano, si scontrano e si isolano a seconda delle atmosfere. In chiusura, Anna Dego e Alessandro Mor, ovvero la Compagnia Almatanz, con “Ostinato-duro destino è avere un destino…”: la storia d’amore di Tristano e Isotta è lo spunto per una riflessione che si arricchisce di significati universali e antropologici, in cui i due personaggi vengono assurti ad archetipi, a matrici di sogni e desideri che sempre si ripresentano identici nella storia dell’uomo.

Infine, il festival “Traiettorie” affiderà al pubblico di queste serate la responsabilità di continuare a far ri-vivere il luogo, utilizzando gli spunti e le suggestioni lasciate da questi artisti d’eccezione perché prosegua incessantemente quel lavoro di rivalutazione di spazi urbanistici e architettonici spesso considerati in modo unidimensionale, e banalmente appiattiti.