Teatro

Udine, Nederlands Dans Theater II apre la stagione al Nuovo

Udine, Nederlands Dans Theater II apre la stagione al Nuovo

Si apriranno giovedì 5, al Teatro Nuovo, le prevendite per gli spettacoli di ottobre (ricordiamo che lunedì 23 saranno invece aperte quelle per «Tutti insieme appassionatamente» e per gli spettacoli di novembre) e toccherà poi agli attesissimi ballerini del Nederlands Dans Theater II il compito d’inaugurare ufficialmente, sabato 7, la Stagione 2006/2007.

Lo spettacolo andrà in scena alle 20.45 e sarà replicato domenica 8 alla stessa ora. Dopo i memorabili performer del gruppo p rincipale, una delle punte di diamante dell’ultimo cartellone udinese, il geniale coreografo Jiří Kylián farà dunque scintillare sul palco le giovani stelle della sua leggendaria scuola di balletto. Giovani stelle che non hanno davvero già nulla da invidiare alla celebrata formazioneadulta…   
«Sono i fiori di un vivaio che sembra inesauribile», scrive Elisa Guzzo Vaccarino, e il Nederlands II, attivato nel 1987, si è rivelato un ottimo tramite per entrare nel mondo del balletto dalla porta principale, con il training completo, in sala e in palcoscenico, «qualunque sia poi la compagnia che accoglierà questi favolosi ragazzi, così ben preparati».
 
A Udine si parte proprio con Kylián e «Sleepless», balletto per sei danzatori in cui la scena diventa parte integrante della coreografia, si prosegue con le creazioni dei due pupilli Paul Lightfoot e Sol León, «Shutters Shut» (su versi di Gertrude Stein) e lo schubertiano «Subject to change», e si approda, infine, all’estro esplosivo di «Minus 16»,dell’israeliano Ohad Naharin, dove il gruppo «miscela deliziosamente «energia frizzante a istanti riflessivi, con inserti di pura sorpresa». L’inconfondibile marchio di fabbrica, cioè, di Jiři Kylián, uno tra i maggiori coreografi del mondo, incatalogabile per il segno personale unico e fortissimo, a partire dai codici classici, ma soprattutto autore evolutivo tuttora e sempre in progress.
Per usare, ancora, le parole di Elisa Guzzo Vaccarino: «Uno dei pochissimi veri grandi coreografitop contemporanei, intendendo con il termine specifico di coreografo il disegnatore sapiente di movimenti strutturati nello spazio, nel tempo, nella musica». Kylián sarebbe stato un ballerino, a suo dire, non eccelso, quando fu chiamato al balletto di Stoccarda da John Cranko che l’aveva scoperto alla Royal Ballet School londinese, e per questo avrebbe deciso di utilizzare corpi “migliori del suo” per cantare con la danza la propria ispirata poesia psicofisica, ma quel che è certo, per comune consenso, è che sia stato per lunghi anni un grande direttore di compagnia, alla testa del Nederlands Dans Theater nelle sue tre formazioni…