Un’opera civile, scritta e composta dal musicista e cantautore Pippo Pollina, da un’idea di Ruggero Sintoni, celebrerà, il 27 giugno, al Teatro Manzoni, l’inaugurazione a Bologna del Museo per la Memoria di Ustica, spazio re-inventato dalla installazione di arte contemporanea di Christian Boltansky, attorno ai frammenti ricomposti dell’aviomobile, simbolo di uno dei troppi misteri italiani insoluti, forse il più tormentoso: il DC 9 – ITAVIA del volo Bologna-Palermo, quell’ultimo volo interrotto, insieme alle vite dei suoi passeggeri, sul mare di Ustica.
Al centro dell’opera di teatro musicale sta una originalissima impostazione drammaturgica, che si collega direttamente al progetto museale ampliandone il significato, e che pone al centro del racconto un punto di vista, una testimonianza che è paradossalmente immateriale, per quanto invece sia affidata proprio all’aereo, che di quella strage è simbolo materiale e concretissimo.
Ed è l´aereo stesso che, come i familiari delle vittime, riunite nella omonima Associazione, pare non rassegnarsi ad essere passivo “contenitore” di dolore, sentendo invece il bisogno, attraverso la sua rabbia amorfa di ‘oggetto’, di dire, ricordare, partecipare, cioè vivere e condividere.
Cuore meccanico del vecchio gabbiano ‘Jonathan Livingston’, l’aereo, con la sua voce, scandirà il ritmo delle emozioni e della memoria sentimentale dello spettacolo; che non sarà l’ennesimo atto di accusa, né l’ulteriore indignata denuncia, ma un avvolgente, quasi dolente e mai rassegnato, abbraccio all’aereo, sacrario delle vite perse; fotografia spirituale delle loro memorie, dei loro sentimenti, delle loro paure e delle loro rabbie. Feretro pulsante di vite sospese, in attesa di giustizia e soprattutto della sua grande assente: la verità.
A dare coreutica, con la regia di Velia Mantegazza, a questa ennesima rappresentazione teatrale della miseria umana, vista con lo sguardo spietato della macchina volante e narrato, esclusivamente per il suo debutto a Bologna, dal filosofo Manlio Sgalambro, ci saranno i 23 professori dell’Orchestra d´Archi della Filarmonica Arturo Toscanini, diretta da Dimitri Jurowsky e il Palermo Acoustic Quartet, il gruppo dei musicisti che affianca da sempre l’autore nelle sue numerose produzioni musicali internazionali. A dare corpo teatrale alla vicenda, tra suite e preludi sinfonici, i dialoghi attoriali recitati con la passione interpretativa di Daniela Piccari e da Stefano Bicocchi, in arte Vito , con la sua maschera istrionicamente surreale. A cucirne le parti, conferendo unitarietà all’opera, le canzoni di Pippo Pollina, interpretate e suonate dall’autore.
L’opera musicale teatrale, prodotta da Accademia Perduta/Romagna Teatri, Teatro Stabile d’Arte Contemporanea, con il contributo e la collaborazione della “Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica" e di numerosi altri enti dfra cui la Regione Emilia-Romagna, diventerà un progetto speciale itinerante, la cui tournée sarà curata dall’ATER. A filmare la lavorazione ed il debutto dello spettacolo, per produrne un film-documentario, con inserti documentativi da distribuire nelle scuole superiori e da proporre a vari festival internazionali di cinematografia, ci saranno gli allievi e i docenti del C.I.S.A.-Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive “Pio Bordoni" della Svizzera Italiana di Lugano.
A supporto del progetto verrà prodotto anche un CD, allegato al testo teatrale, a cura di "Storie di Note" con distribuzione Egea. La presentazione dell’opera sarà anticipata dalla consegna del premio teatrale “Ustica”, dedicato a segnalare le nuove qualità della drammaturgia italiana e storico appuntamento delle manifestazioni celebrative dell’anniversario.
Info: 0546 21306
www.accademiaperduta.it
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