Le acrobazie degli archi, l’equilibrio tra le voci, i concertati, i fugati hanno ricreato l’atmosfera degna del titolo della rassegna “Roma capitale barocca”.
Donna Olimpia, la Pimpaccia di Piazza Navona, è il più inquietante dei fantasmi che si aggirano per Roma. Cognata e presunta amante di papa Innocenzo X , è passata alla storia per la sua sfrenata ambizione, per l’attaccamento alle ricchezze ed al potere e per la sua assoluta mancanza di scrupoli. Si dice che nelle notti di tempesta si aggiri per la città con il suo lugubre cocchio nero, trainato da neri destrieri che sputano fiamme. I contemporanei la temevano e la odiavano; per cercare di essere accettata tra l’aristocrazia dell’epoca, lei di umili origini, non badò a spese e si fece notare per la munificenza con cui impreziosì il dono più importante che le aveva fatto il cognato-amante, il palazzo Pamphilj di Piazza Navona, da lei trasformato in una vera e propria reggia. Numerosi artisti tra i più importanti dell’epoca furono reclutati, gli ambienti del palazzo, magnificamente conservati , sono una delle più importanti testimonianze del barocco romano. La sola galleria progettata dal Borromini e decorata da Pietro da Cortona, varrebbe un viaggio a Roma. Attualmente il palazzo è sede dell’Ambasciata del Brasile che con generosità apre spesso le porte ai romani per eventi culturali. Tra gli ambienti degni di nota, il più grande è il salone delle feste, dominato dal busto di Pierluigi da Palestrina,”princeps musicae”, dove è stato tenuto un concerto di musiche barocche con l’ensemble “La Risonanza” diretto da Fabio Bonizzoni, con brani di Corelli – Tonelli e di Handel. L’Accademia Filarmonica Romana, che ebbe nell'ottocento sede nel palazzo, per l’evento odierno ha scelto questa sala dove (forse) Corelli ha proposto le prime esecuzioni di alcuni dei suoi “Concerti grossi”.
Arcangelo Corelli (1653-1713) scrisse solo musica strumentale, Antonio Tonelli (1686-1765), violoncellista e compositore, ma soprattutto didatta, rimaneggiò alcune delle sue opere inserendo le voci. Tra i brani proposti questa sera abbiamo due esempi di queste operazioni, “Ave Regina Coelorum” e “Tantum ergo III” per soprano, alto, due violini e basso. L’effetto è sorprendente, complice la buona acustica della sala e la potenza della voce del soprano Yetzabel Arias Fernandez, si ha l’impressione che il valore di quanto ascoltato sia ben superiore a quello di un’opera scritta con fini didattici. Dello stesso Corelli sono state poi proposte la “Sonata in si minore per due violini e basso op.3n.4” e la Sonata in re minore per violino e basso “La Follia”, monumento del genere.
Georg Friederich Handel (1685-1759) trascorse diversi anni in Italia dove conobbe i principali protagonisti della musica barocca che certamente esercitarono grande influenza sul suo genio, la “Sonata in sol maggiore per due violini e basso op.5 n.4” proposta stasera risente in maniera evidente dell’influsso della cultura di quel mondo. La cantata per soprano, due violini e basso continuo “Notte placida e cheta” , commissionata ed eseguita a Roma, rappresenta la natura lieta e pastorale come la immaginava il sentimento dell’epoca, dominato a Roma dall’Arcadia.
Il complesso La Risonanza con Fabio Bonizzoni alla direzione, all'organo ed al clavicembalo, Carlo Lazzaroni e Ana Liz Ojeda violini, Caterina Dell’Agnello al violoncello, Gabriele Palomba alla tiorba, Yetzabel Arias Fernandez soprano e Elena Biscuola alto, ha offerto ai presenti una serata di grande suggestione. Le acrobazie degli archi, l’equilibrio tra le voci, i concertati, i fugati hanno ricreato l’atmosfera degna del titolo della rassegna “Roma capitale barocca”. L’uscita dal monumentale portale sulla piazza, purtroppo al momento oppressa dal triste mercatino natalizio, ha completato il clima della serata.