E la periferia si riscopre sorgente di vite, intrecci, possibilità, protagonista di nuove geografie che si creano e si trasformano continuamente. Mentre le distanze si annullano, lo spazio assume nuovo valore.
Dentro il progetto FILI – Filanda, Idee, Lavoro, Identità - la periferia è luogo e senso, prospettiva sulle cose e sull’immateriale, momento di memoria e di ricerca. La Filanda Romanin-Jacur, custode di storia e storie quotidiane, offre i suoi spazi ad altre vite e chiama gli artisti a proporre parole, emozioni, gesti, che diventano città, casa, palcoscenico di nuove identità. Così, la periferia – fisica ed emozionale - parla, racconta, provoca. Si fa motore generativo di un percorso culturale che cerca eroi nelle vite di persone, tra angoli di terra e radici, nella poesia che c’è e che vale la pena di continuare a raccontare.
Incontri, intrecci e scoperte animano le due giornate di Vite di periferia, di terra, di poesia, il 2 e il 3 agosto a Salzano (VE). Ideato e realizzato dall'Associazione Culturale Echidna, promosso dal Comune di Salzano, Assessorato alla Cultura, e dalla Fondazione di Venezia, con la partecipazione della Provincia di Venezia e del Gruppo Veritas, il programma propone cinque appuntamenti, di cui una prima assoluta e due prime regionali.
FILI coinvolge i linguaggi del teatro e della danza in questi spazi: tra gli interpreti, talenti giovani ed emergenti, portavoce di evoluzioni e contraddizioni del contemporaneo, eroi capaci di registrare le urgenze e aiutarci a cercare risposte.
Ad inaugurare la sesta edizione di FILI, per la prima volta nel Veneto, sono gli uomini e le donne dello spettacolo di Alessandro Berti, già fondatore della Compagnia L’Impasto, ispirato all'opera poetica di Carlo Damiani. Tra gli spazi del brolo, alla luce calda che anticipa il tramonto, la poesia è messa in scena da una famiglia comune, un mondo privato e delicatissimo che diventa condiviso, manifestando insieme l’ideale e il quotidiano che avvicina l’umanità. Sono figure domestiche che il poeta non esita a definire Eroi, capaci di scoprire le radici delle cose più semplici e necessarie, accettare il tempo che scorre e la natura che si trasforma, tra l'incertezza di oggi.
Eroi di quotidianità ed eroi-guida, che cambiano la vita e ispirano il cammino. Andrea Pennacchi, “teatrista” padovano,decide di spiegare cosa (non) sono per noi e lo fa con la carne, il cuore e – anche - la testa, nella sua ultima drammaturgia. Il Tao di Bruce Lee (un drago in giardino),che ha recentemente debuttato al festival Teatri delle Mura,non è un pugno, non è un racconto per uomini alla ricerca del macho interiore, e non è nemmeno un racconto sulle arti marziali: perché per Pennacchi Bruce Lee era un filosofo: un anarchista epistemologo, che lo ha cambiato fino a salvargli la vita.
Le emozioni nel palcoscenico della Filanda parlano anche attraverso la danza. Tra i finalisti del Premio GD’A Veneto dedicato alla Giovane Danza D’Autore, Laura Scudella, danzatrice, interprete e coreografa,e Juri Roverato, danzatore e coreografo diversamente abile, propongono lo spettacolo L’Incontro e raccontano un’unione artistica che ogni giorno è scoperta reciproca, personale e didattica. Laura e Juri ritrovano l’uno nell'altro i propri pensieri e il proprio modo di concepire l'arte, con un nuovo sguardo all’uomo e alla disabilità.
Il corpo e la sua dimensione nello spazio è al centro del progetto artistico di Balletto Civile. Il collettivo guidato da Michela Lucenti, con Maurizio Camilli,investe gli spazi della Filandacon le sue Creature in un’azione itinerante di teatro fisico, proposta in prima assoluta. La semplice presenza di esseri viventi che con il loro corpo e la loro voce creano suggestioni, immagini e sonorità, arricchisce e rende afferrabile il luogo condiviso con gli spettatori. In un percorso che si plasma sui cortili della Filanda, e in particolare nel boschetto, entra nello spazio immaginativo, il pubblico assiste al rituale della danza e vive un’esperienza irripetibile, pensata per il contesto del programma FILI.
Il lavoro fa mangiare e ti mangia, una donna partorirà fra il nero del tabacco, e a volte si vorrebbe dimenticare la stanchezza e poter saltare il lavoro. Che però è la vita.
Il programma si conclude con la storia di uomini e donne che hanno perso la vita non per un vizio ma per la loro prima fonte di sopravvivenza. A raccontarla la Compagnia Manifattura Scalza, in un dono alla storia della Filanda e al suo genius loci che giace nelle radici rurali e nelle radici del lavoro. Proposto in prima regionale, lo spettacolo …e da quel giorno non si canta più mescola ritmi e canzoni popolari, il suono del dialetto, e un pianoforte ad accompagnare, morbido ed epico, centellinato, il gesto.
Due giornate intense in cui gli spettacoli si susseguono, trascinando in un’atmosfera che mette in relazione luoghi, artisti, spettatori, persone. Due piccole maratone tra teatro e danza che invitano, tra un appuntamento e l’altro, a incontrarsi in gustosi momenti conviviali.
Sono già disponibili i biglietti per i singoli appuntamenti e le carte Fili che consentono l’ingresso agevolato alle due giornate.
Informazioni
Echidna Associazione Culturale
Tel. 041 412500 - info@echidnacultura.it - www.echidnacultura.it