“Capita di rado, una volta a secolo, che in Italia accada qualcosa di serio e pulito” …Questo pensava Giorgio Agosti nel vedere in tante valli del Piemonte, decine di ragazzi che nello spazio di un giorno e una notte, dopo l’8 settembre, decisero per “la resistenza” e si unirono a persone che come lui cercavano la via della montagna per iniziare a lottare contro l’invasore. A molti anni di distanza, è giusto, è importante, ricordare coloro che scelsero la strada più difficile, e che trovarono la libertà. Questo da tre estati il cammino che nei luoghi della resistenza compie VOCI DEI LUOGHI, rassegna teatrale che unisce musica e parole.
Le parole di Agosti pronunciate nel settembre del ’43 hanno un qualcosa d’amaro ma raccontano bene un paese che ad anni di passività e indulgenza sa far seguire scatti d’orgoglio e lampi di solidarietà. E lampi sono la Resistenza e poi la Costituzione repubblicana, momenti segnati da tanti colori dei diversi gruppi, il rosso, il blu, il bianco…, colori che stanno alle anime diverse che insieme lottarono e poi scrissero una carta frutto del dialogo e della coabitazione tra parti tanto diverse (questo sì il sale della democrazia!). Da alcuni anni in Piemonte, ogni estate, un manipolo d’attori e musicisti risale le valli della Resistenza per raccontare storie dal nostro passato, lampi d’orgoglio. Anche in questa estate 2009 torna in scena “Voci dei luoghi: Guerra e Resistenza 1940-1945. Lettura e Musica”, la rassegna teatrale organizzata dal Consiglio regionale del Piemonte e dal Comitato Resistenza e Costituzione, in collaborazione con l’UNCEM (Unione Comunità Montane) e le compagnie teatrali Assemblea Teatro e Accademia dei Folli.
“La rassegna quest’anno conta ben 25 appuntamenti in altrettanti comuni della Regione. In scena gli scritti, ora struggenti, ora colmi di coraggio, di uomini e donne che vissero la Resistenza in terra piemontese, tra Torino e le valli montane e collinari delle province di questa terra” sottolineano il presidente del Consiglio regionale Davide Gariglio e il vicepresidente Roberto Placido, delegato al Comitato.
Per parlarne ci si affida ai diari di eroi “sconosciuti” - da Poluccio Favout a Lucilla Jervis, a Emanuele Bottazzi - che terminata la lotta tornarono alle loro vite, spesso in modesto silenzio, per ricominciare, ed agli scritti di autori di fama - come Primo Levi, Ada Gobetti, Marina Jarre, Bianca Guidetti Serra e Emanuele Artom - su guerra, Resistenza e deportazione.
La formula ripercorre il successo delle passate edizioni. Parole e musica, attori affiancati a note. Nuovamente la scelta artistica proposta da Assemblea Teatro sarà anche quella di affidare i racconti di giovani partigiani al giovane Andrea Castellini per rammentare che se oggi i rappresentanti di quella stagione sono ottantenni, allora a quindici/vent’anni si poteva essere tra le file di chi risaliva le montagne per combattere.
L’Accademia dei Folli, come sua consuetudine, farà interagire parole e musica presentando un testo appositamente elaborato da Emiliano Poddi dove alle letture faranno da contrappunto canzoni della e sulla Resistenza.
Dal ’45 ad oggi il tempo è letteralmente volato e spesso i giovani percepiscono questa pagina di storia come “antica”, ma il teatro può aiutare, in tante sere d’estate, a riavvicinare giovani e meno giovani alle origini della nostra libertà.
ingresso libero a tutti gli appuntamenti