Gianluca Guidi torna per la seconda volta a indossare la tonaca di Don Silvestro, il prete di una piccola parrocchia di montagna che riceve una telefonata da Dio.
Seconda stagione di successi per la ripresa di una delle più amate commedie musicali italiane: Aggiungi un posto a tavola di Garinei & Giovannini, scritta con Iaia Fiastri e con le intramontabili musiche di Armando Trovajoli, eseguite dal vivo – nelle piazze di Roma e Milano – dall’orchestra diretta da Maurizio Abeni.
Gianluca Guidi torna per la seconda volta – dopo l’edizione 2009/2010 – a indossare la tonaca di Don Silvestro, il prete di una piccola parrocchia di montagna che riceve una telefonata da Dio, il quale gli affida il gravoso compito di organizzare un secondo diluvio universale per ripopolare la terra nel tentativo di rinnovare l’umanità.
Interpretare nuovamente questo ruolo è una sfida, ma lo è altrettanto occuparsi, questa volta, anche dell’allestimento, senza tradire la regia originale di G&G; Guidi, come interprete e come regista, ha saputo infondere una rigenerante linfa a uno spettacolo che rimane un evergreen.
Scenografia sempre protagonista
L’obiettivo è stato raggiunto grazie alla collaborazione di un eccellente team creativo, composto dal coreografo Gino Landi -che ha ripreso le proprie coreografie originali del 1974- assistito da Cristina Arrò -già ballerina in una precedente edizione dello spettacolo- e dallo scenografo Gabriele Moreschi, che ha adattato la celebre e ingegnosa scenografia originale di Giulio Coltellacci con il doppio girevole e la grande arca: una maestosa macchina teatrale, che ogni sera viene ricostruita live sul palcoscenico ed è l’autentica protagonista dello spettacolo.
Creatore o distruttore?
A pronunciare da Lassù, quel ”C’era una voltà…”, che dà inizio a questa favola musicale, ora c’è in carne e ossa (e voce) Enzo Garinei, “promosso” al ruolo di Domineddio dopo oltre 500 repliche nei panni del sindaco Crispino.
Il tradizionale carattere favolistico dello spettacolo in questa edizione sembra essere messo in disparte, ispirando al pubblico importanti e profondi spunti di riflessione; in particolare, nella scena del diluvio, durante la quale Don Silvestro mette in discussione la volontà di Dio cantando“Sei sicuro di quello che fai? Fosti tu a insegnarci il perdono” e arrivando a ritenere il Creatore un distruttore. Quella che nelle edizioni passate è sempre stata una reprise, oggi, con una strofa in più, racchiude il senso profondo dello spettacolo.
Nuovi interpreti per personaggi evergreen
Camilla Nigro interpreta la nuova Clementina, scelta personalmente dal regista: nell’interazione con Guidi, si dimostra non più (solamente) una ragazzina innamorata del suo parroco, ma instaura con il suo mentore –grazie al piglio sbarazzino, tipico delle giovani attrici- un rapporto di complicità, basato su piccoli e simpatici dispetti: l’atteggiamento giusto, che conduce a un’appropriata conclusione della loro favola, perché, dopotutto, “i sogni non sono peccati”.
Emy Bergamo è nuovamente l’attrice di punta in uno spettacolo targato G&G (dopo Rugantino e Se il tempo fosse un gambero): la sua Consolazione è decisamente orientata alla modernità e con un atteggiamento da “pantera” è sottilmente in grado di attirare su di sé l’attenzione del pubblico.
Dopo aver interpretato Toto nell’edizione 2009/2010, adesso Marco Simeoli raccoglie il testimone da Enzo Garinei, indossando i panni del sindaco Crispino: una responsabilità che l’attore assume volentieri, offrendo al pubblico un’interpretazione mai sopra le righe. Tocca a Piero Di Blasio mettersi alla prova nei panni di Toto, in un’interpretazione gagliarda nella quale pur “mantenendo il candore di un bambino” dimostra non solo la propria duttilità come performer, ma anche un'inaspettata agilità fisica.
Infine, Francesca Nunzi è un’Ortensia meno tradizionalista e fervente rispetto alle edizioni passate, ma la sua interpretazione risulta la più completa e tecnicamente strutturata: la sua esperienza di attrice viene messa in risalto dalla disinvolta applicazione di appropriati tempi comici.
Immancabile il tradizionale e sempre emozionante finale sulle note di Aggiungi un posto a tavola, con la Voce di Lassù che annuncia il suo arrivo sotto le sembianze di una colomba bianca che da (quasi) 45 anni continua a occupare l’unico posto vuoto della lunga tavola al centro della scena.