La commedia ha come tema la disparità tra uomo e donna nell’affrontarne crescita e peso. Una prorompente e simpatica Chiara Francini, sul palco in coppia con Alessandro Federico per la regia di Alessandro Tedeschi.
Prosegue la sua tournée in giro per l’Italia di Coppia aperta, quasi spalancata, una produzione Pierfrancesco Pisani, Isabella Borettini e Teatro Infinito che porta in scena un celebre testo di Franca Rame.
La commedia, che ha come tema non tanto una storia di corna, quanto la disparità tra uomo e donna nell’affrontarne crescita e peso, ebbe un gran successo negli anni Ottanta. In questa riedizione 2.0 della pièce a interpretare la protagonista Antonia, alias dell’autrice, è una prorompente e simpatica Chiara Francini, sul palco in coppia con Alessandro Federico per la regia di Alessandro Tedeschi.
GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA
Ci vorrebbe un Nobel
Mantenuto il ritmo da sitcom un po’ all’inglese, nel salotto di casa della coppia che scoppia si inanellano gag che accostano finti tentativi di suicidio con minacce di gettarsi dalla finestra a mille recriminazioni urlate da parte di Antonia, tutte a carico del marito infedele. La stanza sul palco è ricreata con pareti colorate che si richiuderanno a riccio, nel finale.
Lui, da vero uomo, procede nella sua autodifesa anche un po’ risentita senza arretrare di un passo, anzi, quando può ci mette il carico da novanta e Chiara-Antonia finisce per lasciarlo. Nella sua nuova casa la giovane donna rifiorisce, ma il marito le fa visita due volte al giorno, non sa neanche lui bene perché: lo capirà non appena Antonia approfitterà anche lei dei varchi della coppia aperta e comincerà a goderseli di gusto con un prestante candidato al premio Nobel.
Risate a go-go, nessun riso amaro
Si ride, e anche molto, a teatro. Un riso che dovrebbe essere amaro, eppure si ride. Chiara Francini si spende generosamente e accentua con parlata toscana e movimento, senza darsi tregua, i tratti buffi per nulla misteriosi del personaggio. Il testo di Franca Rame rimane attuale nel tema che affronta, la rivisitazione lo attualizza nei riferimenti temporali e in alcuni comportamenti familiari che rimarca, come lo scoppio d’ira del marito, con le possibili conseguenze che evocano fatti di cronaca nera diventati purtroppo pane quotidiano.
Il tono ilare della commedia non ha però il carattere originario: lontani gli anni dei referendum su divorzio e aborto e la moda delle coppie aperte, persa anche la memoria della travagliata storia amorosa Dario Fo-Franca Rame che faceva da sfondo alle vicende rappresentate, lo spettacolo assume tratti seriali, da serie-tv.