Attizza il titolo ma, se è vero che la storia di per sè regge, non fosse stato per i due straordinari interpreti ho paura che sarebbe stato un fiasco. Il motivo sta nella drammaturgia del testo di Andrea Bajani, troppo pieno di battute ripetute, ovvie fino alla nausea, francamente, salvo qualche battuta azzeccata. La trama racconta come un animale che pure si ama potrebbe un giorno ucciderti, figuriamoci un giovane collega che punta a fregarti il posto in ufficio e ridurti alla stregua di un morto vivente.
La storia è tutta qui e francamente tante battute, per quanto talvolta simpatiche, appaiono pesanti, ripetitive o piene di vuoti, silenzi noiosi e inutili. Ma per fortuna che ci sono Giuseppe Battiston, che ce la mette davvero tutta e stupisce perfino per bravura nel duettare col grande suo antagonista. E’ avvero intonato! Lode assoluta a Gianmaria Testa, dalla voce sempre più affascinante, ruvida, piena d’echi di lontananza, di ricordi, di nostalgie impenetrabili, lui e la sua chitarra ben suonata, con testi scritti e musiche create tutte appositamente per questo spettacolo.
Forse così il musicista salva tutto, con l’amico Battiston: il pubblico riempie il teatro, piuttosto grande, dell’Elfo Puccini di Milano e al termine si spertica in applausi prolungati e grida ‘Bravo, bravi!’ sia a ciascun artisti che a entrambi, per come si sono presentati assieme. Francamente la regia di Alfonso Santagata avrebbe potuto fare di meglio ma certo che il testo non aiutava. Battiston ha combattuto con il nulla e una storia non così lunga: per dire che in un giorno perdi lavoro, moglie e figlio che se ne vanno portandosi via pure tutti i mobili di casa, insomma, non può volerci più di un’ora... E il padre morto anni prima, la vita non risolta, i colleghi più giovani che ti fregano, 18.000 giorni che significano circa 50 anni, proprio l’età maledetta del nostro protagonista.
Per fortuna che ha un buon amico, mai presentato come tale ma che appare dietro una tenda e suona e canta, poi entra nel proscenio e partecipa in qualche modo, fino a consolare l’uomo che grida, che sente di aver perso tutto, come fosse stato divorato dal pitone... Beh, insomma, avercelo un amico come Gianmario Testa nei momenti di difficoltà: almeno un paio di belle canzoni e un giro d’osterie non te le leva nessuno!
18MILA GIORNI - IL PITONE
Un pitone e 18 mila giorni
Visto il
24-03-2011
al
Elfo Puccini - sala Shakespeare
di Milano
(MI)
18mila giorni - Il pitone