Prosa
5 DONNE CON LO STESSO VESTITO

Può il giorno più bello della…

Può il giorno più bello della…
Può il giorno più bello della vita di una donna essere al contempo una bruttissima giornata per qualcun’altro? La domanda, forse all’apparenza retorica e dalle molteplici risposte, ne trova una ben precisa in ciò che viene rappresentato al Teatro della Contraddizione. Nella struttura di Via della Braida, infatti, va in scena “Cinque donne con lo stesso vestito” di Alan Ball. Lo spettacolo, opera del cinquantunenne regista statunitense vincitore di un Premio Oscar per la sceneggiatura di American Beauty e produttore della serie tv “Six feeet under”, è stato scritto nei primi anni novanta. Al suo debutto newyorchese nel febbraio 1993, “Five women with the same dress” con Melia Bensussen alla regia, ottenne un grande successo di pubblico raccogliendo pareri entusiasti dalla critica. In Italia la rappresentazione ha debuttato il 24 ottobre 2005 al Festival Internazionale di Drammaturgia Contemporanea Quartieri dell’Arte di Viterbo. Eleonora Pippo, alla regia anche di “Yumiura” e di “Itagliani!”, proprio rappresentando il testo scritto da Ball ha ricevuto la candidatura come miglior regista al premio Golden Graal 2006. “Cinque donne con lo stesso vestito”, è una opera disillusa, sboccata e cinica. Una buona commedia che porta in scena il racconto di un ricevimento matrimoniale attraverso un punto di vista esterno, diverso e proprio per questo molto interessante. A tenere banco, infatti, non sono le gesta degli sposi, bensì quelle delle damigelle d’onore: la Lesbica, sorella dello sposo, la Cristiana, cugina della sposa, la Cinica e la Disperata, amiche della neomogliettina e infine la Sorella della sposa. Cinque ragazze così diverse ed ognuna alle prese con i proprio problemi, complici anche gli avvenimenti di contorno, si ritrovano nella stessa stanza per scoprirsi, infine, unite da uno stesso senso di risentimento verso la sposina. Ognuna con una buona motivazione per soffrire e con un ottimo motivo per odiare una giornata che dovrebbe esser, invece, di felicità. Un ricevimento condito di flirt, droga, superalcolici, pettegolezzi, balli e civetterie. I discorsi sul sesso e le avventure. Il disprezzo verso il matrimonio, il pessimismo relativo agli uomini e quel cinismo di reazione al dolore. E poi scene isteriche, drammatiche e tragicomiche che uniscono le cinque donne in un vortice di realtà e comicità.. Tra i componenti del cast va segnalata l’ottima interpretazione di Gisella Szaniszlò. La bionda attrice napoletana è perfetta nella parte della timorata di Dio. Inizialmente timida e bacchettona nei rapporti con le altre ragazze, si rivela essere donna di carattere quando strenuamente deve difendere i suoi valori, rivelando, infine, l’ingenuità di una sognatrice che si lascia incuriosire dalle promesse del barista. Splendida prova anche per Barbara Mazzi. L’attrice senese, nei panni della sorella della sposa, è forse la vera punta di diamante del cast. Isterica, anticonformista, rabbiosa ed egocentrica. La giovane interpreta una parte nel quale sembra trovarsi benissimo. Urla, salta, accende uno stereo a tutto volume per sfogarsi, giungendo persino a spogliarsi per protesta. Sicuramente un buon ruolo in cui riesce a mostrare tutto il suo carattere e la sua energia. Soddisfatti dalla particolare rappresentazione, si può scommettere che all’uscita, tra il centinaio di persone che hanno riempito il piccolo Teatro della Contraddizione, qualcuno si stesse domandando: “E se quelle cinque donne non fossero altro che invidiose della fortunata sposa?” Milano, Teatro della Contraddizione, 17.01.2009
Visto il
al della Contraddizione di Milano (MI)