Agostino, il protagonista della fortunata pièce teatrale “Agostino: tutti contro tutti”, messa in scena al Piccolo Eliseo di Roma, esiste davvero: è un operaio che un bel giorno ha trovato la sua abitazione occupata e si è dovuto “inventare” una soluzione. Da questa storia, purtroppo simile a tante altre vissute ogni giorno nella città di Roma (e non solo), è stato tratto un monologo semi-serio sul tema scottante delle case occupate, da un’idea di Massimiliano Bruno e Rolando Ravello, per la regia di Lorenzo Gioielli. In scena il bravo Rolando Ravello - attore poliedrico in questo periodo impegnato in molteplici progetti - mattatore dello spettacolo, che veste personaggi e voci diverse con misurata naturalezza e vero talento. “Il problema della casa è oggi un problema di tutte le regioni italiane e non solo, è sentito anche a livello europeo - afferma Ravello parlando con grande disponibilità del suo applauditissimo “Agostino” - Quando abbiamo iniziato a pensare allo spettacolo volevamo individuare bene i personaggi. Si è deciso per un monologo teatrale, messo in scena però con personaggi diversi, i quali dovevano a maggior ragione essere ben caratterizzati: in spettacoli di questo tipo il codice va “servito” subito al pubblico e tanto più in uno spettacolo come il nostro. Il pubblico ha recepito benissimo e si è immedesimato nei personaggi della storia, intervenendo a scena aperta e con grande entusiasmo. Anche il dialetto “romano” - talvolta disdegnato o considerato un po’ pesante - è stato valorizzato perché in scena si è cercato di utilizzare quel romanesco antico che si parlava nelle famiglie, adottato nei film del neo-realismo e nella commedia all’italiana, un dialetto che ti arriva al cuore”. Agostino ha moglie e figli: un giorno, tornando nella casa ottenuta in subaffitto a Tor Bella Monaca da un poco raccomandabile figuro, la trova occupata da una famiglia priva di scrupoli che vi si installa in pianta stabile con i mobili e gli effetti personali del malcapitato operaio. Agostino ingaggia una battaglia personale, da solo contro tutti (anche la moglie gli andrà contro alla fine) e, disperato, dopo aver dormito sul pianerottolo per un lungo periodo, studia un ingegnoso piano per rientrare nel suo appartamento ma, proprio sul più bello, un ulteriore colpo di scena, un tradimento inatteso, capovolgerà ancora gli eventi a suo sfavore. Ad accompagnare Ravello, l’efficace contrappunto musicale di Alessandro Mannarino, ormai noto incursore di combat-folk romanesco, che suona con decisione e simpatia le sue canzoni, quasi una sorta di “coro metropolitano” ai contesti dello spettacolo. “Credo che un attore - prosegue Ravello - soprattutto in periodi storici in cui vengono meno la cultura e la morale, dovrebbe cercare di impegnarsi nella propria realtà sociale. Il nostro è un mestiere che dà privilegi e potere e, se in questa nostra epoca, gli attori avessero un occhio sulla realtà invece che teorizzare l’individualismo, sarebbe molto meglio. A volte quasi ci si sente in colpa per le opportunità che abbiamo ricevuto, dunque a maggior ragione cerchiamo di fare qualcosa di utile.” A tale proposito Rolando Ravello, pur ritenendo la dimensione teatrale per lui irrinunciabile perché - sostiene - “il teatro ti riporta sempre coi piedi per terra, ad una dimensione ‘fisica’, di carne e sangue, anche grazie alla diversa relazione col pubblico”, ha co-sceneggiato (insieme al bravo Emilio Marrese) e partecipato al documentario “Via Volonté numero 9” (diretto da Lorenzo Scurati, prodotto dalla Fandango e vincitore del Premio per il Miglior Documentario al Festival RIFF 2010), sulla storia di una casa occupata e dei suoi occupanti. “Frequentando la casa occupata di Via Volonté ho scoperto un mondo intero, mi sono accorto di come in quelle palazzine vivano persone normalissime che non si sarebbero mai sognate di commettere azioni ‘illegali’: sono precari, cassintegrati o persone con uno stipendio solo. Appartengono a quella maggioranza di persone che hanno portato avanti e portano ancora avanti il Paese, non si capisce perché debbano essere considerati come fantasmi. Ho dato il mio contributo a questo documentario perché ne sentivo la necessità, l’urgenza”. Fra i progetti a breve termine del talentuoso Ravello, oltre alla serie televisiva “La Nuova Squadra”, c’è ancora il teatro: in autunno l’attore debutterà infatti con “La Tempesta” di Shakespeare, nel ruolo di Calibano, al fianco del grande Umberto Orsini, al Teatro San Ferdinando e poi al Mercadante di Napoli, per la regia di Andrea De Rosa.
Prosa
AGOSTINO
AGOSTINO: TUTTI CONTRO TUTTI
Visto il
17-04-2010
al
Piccolo Eliseo Patroni Griffi
di Roma
(RM)