Lirica
AIDA

Aida, un nome che anche ai pr…

Aida, un nome che anche ai pr…
Aida, un nome che anche ai profani del teatro suggerisce un qualcosa, ricorda vagamente un opera, la storia di una donna. Andrea Cigni, firma la regia di questa Opera avendo come fulcro un Aida che non rispecchia la solita principessa eroe, ma che si contrappone al nostro immaginario in una veste di donna “Vera”, che soffre, che ama, determinata nel suo scopo ma fragile e stanca per il “peso” che deve portare. Una produzione caratterizzata dai grandi nomi che arricchiscono la perfomance di enfasi ed emozioni, Stefano Rinaldi Miliani, Serena Pasqualini, Dimitra Theodossiou e Ignacio Encinas, trasportano il pubblico dentro la storia, incantandolo con le loro voci ed affascinandolo grazie alla loro presenza scenica. La vera protagonista di questa opera è la scenografia, firmata dal grande Igor Mitoraj, che sorprende lo spettatore per l’assenza di elementi egiziani ( fatta eccezione per le due enormi colonne laterali ) e per la sua caratteristica di essere senza luogo e senza tempo; la sua linea minimalista, la sua semplicità ma allo stesso tempo la sua polivalenza si uniscono in modo perfetto all’Opera ed alla scelta registica stessa, creando dei “quadri” dove lo sguardo si perde lasciando libera la fantasia. Il pubblico ha dimostrato di apprezzare tutti questi elementi, e nonostante la lunghezza è rimasto per tutta la durata dei quattro atti in silenzio, a contemplare la spettacolarità degli effetti scenici, dei costumi e ammaliato dalla magia creata dall’orchestra diretta magistralmente dal Maestro Roberto Tolomelli. Una messa in scena riuscita, che riesce a regalare emozioni ed a lasciare allo spettatore che torna a casa un piacevole ricordo, con un solo rimorso…che tutto sia finito.
Visto il
al Giardino di Boboli di Firenze (FI)