Aladin – Il musical geniale, la nuova produzione ideata e diretta da Maurizio Colombi, Motore di questo adattamento è la coppia formata da Sergio Friscia e Umberto Noto.
Vi diciamo fin da subito che non si tratta del Musical Aladdin della Disney, per evitare che il pubblico rimanga deluso o pensi di vedere un altro spettacolo. Come sottolineato dalla produzione lo spettacolo è liberamente ispiriato ad una delle più celebri novelle orientali de Le mille e una notte.
Aladin – Il musical geniale, la nuova produzione ideata e diretta da Maurizio Colombi potrebbe avere tutte le possibilità per replicare il precedente successo di spettacoli (quali Peter Pan, Rapunzel e La regina di ghiaccio), grazie al lavoro di un team ormai più che rodato, composto da Alessandro Chiti per la scenografia; Francesca Grossi per gli scintillanti costumi nel tipico stile “notti d’Oriente”; Rita Pivano per le agili – e molto televisive – coreografie; Erix Logan per gli effetti speciali (la scena di maggior impatto emotivo è in effetti il volo sopra Bagdad dei due protagonisti, seduti sul tappeto magico).
Il lavoro musicale di Davide Magnabosco, Paolo Barillari e Alex Procacci – autori di 14 dei 17 brani che compongono la colonna sonora dello spettacolo – spazia dalla musica pop internazionale a un più che riconoscibile medley di successi italiani, attraverso il quale sottolineare una scena d’amore nel secondo atto (sulle note di brani quali Oro di Mango e Sei bellissima di Loredana Bertè) e si coniuga con l'ambientazione “Bollywood-style”, che questa volta sembra immergere il pubblico in un’atmosfera sì apprezzata, ma lontana da quel “Broadway-style” con cui abitualmente in Italia si definisce musical uno spettacolo realizzato seguendo i tradizionali canoni del family show.
Personaggi classici
Nella storia (che ricordiamo non essere quella originale della Disney) il pubblico ritrova i personaggi della fiaba tratta da Le mille e una notte: Aladin (Leonardo Cecchi), Jasmine (Emanuela Rei), il malvagio Jafar (interpretato in modo autoironico e leggero da Maurizio Semeraro) e il saggio Sultano (Daniele Derogatis).
Motore di questo adattamento è la coppia formata da Sergio Friscia e Umberto Noto, che vestono i panni di Nello, il Genio dell’anello e Thor, il Genio della lampada: si tratta di una coppia di Titani, fratelli in perenne disaccordo, che vengono perciò condannati dagli dei dell’Olimpo a vivere separati sulla Terra, prigionieri dei rispettivi feticci, e tenuti a esaudire i desideri dei padroni che li evocano.
A livello drammaturgico risulta però un azzardo importante mischiare alcuni elementi della tradizione orientale (come le gesta di Gengis Khan) con la mitologia scandinava e con quella greca.
Se a questa diade si aggiungono due giovani protagonisti (Leonardo Cecchi ed Emanuela Rei), forti del successo di serie tv per ragazzi come Alex & Co. e Maggie & Bianca Fashion Friends, il risultato è un semplice prodotto, di appeal per il grande pubblico (family), ma meno appetibile sul piano drammaturgico. Almeno per i cosiddetti amanti del vero musical.