Inizio trionfale del musical a Milano con sala gremita, applausi scroscianti in itinere e a fine spettacolo, anche quando Manuel Frattini ha (come già avvenuto in conferenza stampa) rivolto un affettuoso ricordo al compianto patron del Teatro Nuovo dove il poliedrico, versatile e comunicativo Manuel ha iniziato la propria carriera artistica.
Entusiasta, entusiasmante, coinvolgente e traboccante vitalità ed energia ha coinvolto un centinaio di giovani vestiti in viola guidandoli in un vivacissimo ballo una decina di minuti prima dell’inizio dello spettacolo in una gremita Piazza San Babila.
Simpaticamente intelligente la lotta contro la superstizione o pregiudizio che dir si voglia relativo alla valenza negativa del viola: così si è trasformato nel colore predominante quasi a portafortuna: dal gadget al tappeto di Aladino fino ad alcune toilette di signore più libere e disinvolte e di una deliziosa bimbetta rapita dallo spettacolo.
E poi il tanto atteso incipit con un irrompere sulla scena di caleidoscopici costumi allegri e multicolori, sempre caratterizzati da notevole equilibrio ed eleganza, così come la scenografia non ridondante come avrebbe potuto rischiare di essere dato che l’argomento evoca Bagdad e l’Oriente, soggetto di per sé portato a interpretazioni enfatiche.
Ben calibrati anche effetti speciali e illusioni con luci splendide come la scena notturna in cui Aladin e Jasmine volano sul tappeto volante mentre i ballerini eseguono un elegantissimo e favoloso ballo: quindi sinergia tra i vari elementi con esiti di grande impatto per una fiaba intramontabile.
Ladruncolo spesso a fin di bene, una sorta Robin Hood orientale, Aladin è accompagnato dal fido amico Abù in luogo della scimmietta del testo originale.
Questa insieme ad altre sono le variazioni apportate da D’Orazio il quale ci dà la sua visione della celebre favola con un dialogo che è stato portato a una contemporaneità non condivisibile quando il registro linguistico si avvicina al ‘demenzialese’.
Simpatica, invece, la pennellata di femminismo data alla Principessa di Bagdad resa più incisiva dalla presenza di una nuova e dinamica figura Shadia, fedele dama di compagnia di estrazione popolare capace di trasmettere valori positivi: un’accoppiata vincente grazie alla bravura di Valentina Spalletta e di Silvia Di Stefano.
Straordinaria la coppia di “pessimi” Jafar e Jago rispettivamente Simone Sibillano e Andrea Spina coadiuvati da maschere che esaltano la fisionomia senza tuttavia modificarla: una trovata geniale.
Musical e varietà
ALADIN - IL MUSICAL
ALADIN, L'ATTUALITÀ DI UNA FAVOLA
Visto il
09-11-2010
al
Nuovo
di Milano
(MI)