Aladin Il musical

Aladin  Il musical

Uno spettacolo stupendo , una realizzazione con i caratteri magici del mondo fantastico di disneyland , ma realizzato in teatro e non su un set cinematografico. Belle le scene di Aldo De Lorenzo , coloratissimi i costumi di Sabrina Chiocchio, stupende ( ma è dire poco ) le musiche dei Pooh che hanno dato ritmo , mordente e sound eclettico ad una favola per bambini da portare nel cuore fino alla vecchiaia.

La regia di Fabrizio Angelini è impeccabile ; sopra le righe , nel senso proprio dell’eccezionale , il personaggio del genio interpretato da Roberto Ciufoli che sembra realizzare in questo lavoro teatrale la missione della propria vita . Azzeccato Manuel Frattini nel ruolo di Aladino , con voce e ritmo adeguato al pentagramma esplosivo dei Pooh. E Jasmine ? La brava Valentina Spalletta , misurata , sensibile e dotata di una voce squillante e caratterizzante i passaggi eclatanti del musical, ma come non ricordare Simone Sibillano ( Jaffar ) , Andrea Spina ( Jago ) , Silvia Di Stefano ( Shavia ) , Alex Mastromarino ( Abù ) , Maurizio Semeraro ( Andalù ) , Antonio Marino ( il sultano ) tutti bravissimi in scena o con propria immagine o con maschera eccezionale.
Alcuni passaggi coreografici , con balletto in tono esotico , tappeti volanti , cammelli stilizzati , grotte virtuali e giochetti di prestigio modello circense , danno un tono notevolmente professionale ed internazionale ad un lavoro che si propone come adatto e fruibile per ogni età ed ogni nazione del mondo.

La storia ovviamente è quella di Aladino e la lampada magica prelevata dalle Mille ed una notte ,ma sapientemente rivisitata e riadattata da Stefano D’Orazio il batterista dei Pooh , recentemente svincolato dal famosissimo gruppo musicale. Un uomo di grande successo che per quarant’anni ha identificato il proprio ruolo fantastico in questo complesso, secondo forse solo ai Beatles, che ad un certo punto della propria vita ha deciso di uscire dalla lampada magica ( il gruppo ) e riappropriarsi del privilegio di uomo qualunque. E’ questa , penso , la chiave di lettura della nuova interpretazione di Aladino ed in particolare del genio che vuole ad ogni costo rinunciare al proprio ruolo per tornare ad essere un uomo qualunque.
Favola per bambini , quindi , dal sapore universale che ci riporta in epoche moderne a valutare le gioie semplici della vita quotidiana, con sfide , rinunce e successi che stimolano il nostro io.

Una platea eccezionale , nel numero ( tutto esaurito ) , nella varietà di spettatori ,dai bambini ai nonni , da vip agli anonimi , sotto il cielo stellato , nella villa del Vate. Che emozione! Uno spettacolo con la S maiuscola !